Trump deve subire la campagna d’odio dei media ma non può fare dell’ironia

3 Lug 2017 14:05 - di Antonio Pannullo

Incredibile: dopo una campagna di odio scatenata da quasi tutti media americano contro Donald Trump, durante e dopo la campagna elettorale, il presidente non può neanche fare dell’ironia sui giornali che lo attaccano, senza che intervenga il più grande network americano con toni gravi e paludati: Per la Cnn addirittura è a rischio la democrazia per la goliardata del capo della Casa Bianca, prove della malafede di certi media: “È un giorno triste quello in cui il Presidente degli Stati Uniti istiga alla violenza contro i giornalisti”, ha infatti replicato la Cnn al tweet pubblicato dal presidente degli Stati Uniti, che aveva simpaticamente pubblicato un video relativo alla sua apparizione a Wrestlemania 23, la kermesse del wrestling andata in scena nel 2007. In quell’occasione Trump, coinvolto nello show, mise k.o. il presidente della World Wrestling Entertainment, il “cattivo” Vince McMahon. Nel video editato e postato ieri dal presidente, la faccia di McMahon è stata sostituita dal logo della Cnn. Insomma, sicuramente fa ridere. Ma la Cnn e gli altri giornali schierati coi democrats non attaccarono la Casa Bianca quando in campagna elettorale entrò a gamba tesa contro il legittimo candidato Trump, insultandolo, diffamandolo, dileggiandolo. Lo stesso presidente Obama, che istituzionalmente dovrebbe essere super partes, partecipò in prima persona alla campagna elettorale per Hillary Clinton, violando non la legge ma certamente l’etica. A dispetto di tutti, Trump vince, e Cnn e compagni non lo vogliono ancora accettare. La Cnn continua col suo veleno: ”Chiaramente, Sarah Huckabee Sanders (vice del portavoce della Casa Bianca, ndr) ha mentito quando ha detto che il presidente non ha mai fatto una cosa del genere. Invece di prepararsi per il suo viaggio Oltreoceano e il suo primo meeting con Vladimir Putin, invece di occuparsi della Corea del Nord e di lavorare sull’health care bill, si comporta in modo puerile, ad un livello decisamente inferiore rispetto alla dignità che richiede il suo incarico. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, lui dovrebbe cominciare a fare il suo”, afferma ancora la Cnn.

Trump replica alla falsa stampa

Ma Trump replica puntualmente, e lo fa senza mezzi termini: “I falsi media cercano di azzittirci, ma non lo consentiremo. La gente sa la verità. I falsi media hanno cercato di impedirci di arrivare alla Casa Bianca, ma io sono presidente e loro no”, ha dichiarato il presidente americano nell’ultimo capitolo della sua guerra contro i media. “La mia amministrazione sta trasferendo il potere fuori da Washington per restituirlo alla gente a cui spetta”, ha ribadito al Kennedy Center for the Performing Arts a Washington, dove è intervenuto a una cerimonia per i veterani. D’altra parte, Trump non ha mai rifiutato la satira. Ma quando la fa lui allora “è un giorno triste”. Neanche in Italia le sinistre si sono rassegnate alla grande vittoria di Donald Trump, candidato del popolo, su Hillary Clinton, candidata dell’establishment. Per questo le sinistre chiamano alla riscossa i disegnatori satirici contro Trump, che conquista il Museo della Satira di Forte dei Marmi (Lucca). E lo fa con la mostra Trumpeide, aperta dall’8 luglio al 1 ottobre 2017: 60 disegnatori satirici di tutto il mondo dicono la loro sul nuovo inquilino della Casa Bianca. Complessivamente saranno esposti 150 disegni dedicati al presidente degli Usa. A quanto si apprende, e questo la dice lunga sullo spirito con cui viene allestita la mostra, i  disegnatori satirici che hanno accettato l’invito a partecipare alla mostra hanno impugnato la propria matita “come un’arma per deridere Trump, per non soccombere al cospetto di un potere cieco e incontrollabile”, dando già un giudizio di merito sulle elezioni americane e sul candidato vincente, offendendo in questo modo chi lo ha scelto. Quando c’era Obama o Clinton non ci sembra che la satira li abbia colpiti particolarmente…

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