Terremoto ad Amatrice, a un anno dal sisma arrivano i primi 5 indagati
A quasi un anno di distanza dal terribile sisma che ha devastato il centro Italia, arrivano i primi iscritti sul registro degli indagati. Per loro le accuse vanno da omicidio colposo, disastro colpo e lesioni colpose in cooperazione tra loro: e riguardano i primi cinque nomi finiti nel registro degli indagati in relazione al crollo della palazzine ex Iacp di piazza Sagnotti ad Amatrice, dove la notte del 24 agosto dello scorso anno morirono 19 persone.
Terremoto ad Amatrice, arrivano i primi 5 indagati
E sono il direttore tecnico della Sogeap, impresa appaltatrice dei lavori di costruzione, l’amministratore unico della stessa società, l’uomo che all’epoca del crollo era presidente pro tempore dell’Istituto autonomo case popolari, il geometra dipendente della Regione Lazio e chi, nei giorni della costruzione delle due palazzine, era assessore del Comune di Amatrice. Sono 5 uomini che hanno dai 69 agli 85 anni. E così, mentre dalle colonne del Messaggero si legge la dichiarazione-denuncia del Procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, secondo cui «le palazzine sono state costruite molto male, e questo non si è verificato per altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Sono andati a risparmio, un problema di costi e di profitti», addirittura, entrando nel dettaglio dell’inchiesta, da quanto scrivono i pm della Procura di Rieti si apprende che «i pilastri risultavano molto sottili, con spessore prevalente pari a 20 centimetri, e la loro armatura era esigua». Non per niente, quelle palazzine un’estate fa, nella tragica estate del terremoto che ha messo in ginocchio il centro Italia, sono crollate in mezzo ad altri edifici rimasti praticamente indenni…