Scuola, per migliaia di supplenti cattedra a rischio. Va in tilt il sito del ministero

18 Lug 2017 15:54 - di Redazione

8.000 domande all’ora, oltre 700mila accessi in pochi minuti. Tanto è bastato al sito del ministero dell’Istruzione per andare in tilt e impedire ai docenti di compilare il cosiddetto modello B, ossia il modulo che consente all’insegnante supplente di indicare la scelta delle 10 o 20 scuole della provincia in cui intende fare supplenza nei prossimi tre anni. Nei giorni scorsi sono stati migliaia i docenti precari che hanno tentato, invano, di compilare online il modello B ma il sistema funziona a singhiozzo, come spiegano i sindacati.

“Il problema non è un guasto – dice il segretario di Uil Scuola, Pino Turi – è il solito problema tra la teoria e la realtà. Qui stiamo parlando di 700mila domande di precari, un numero che fa andare in tilt il sistema. Non è un problema di guasto momentaneo ma di programmazione”. La preoccupazione dei sindacati è palese. Decine di migliaia di supplenti, per accedere alle graduatorie e sperare in una supplenza per il triennio 2017-2019 a partire da settembre, devono completare questa trafila entro il 25 luglio. 

Da Viale Trastevere assicurano però che il ministero si è già mosso per risolvere il problema. “L’invio del modello B riguarda centinaia di migliaia di aspiranti docenti. Un afflusso che ha provocato effettivamente un rallentamento per l’accesso al sistema in questi giorni. In alcuni momenti – spiegano al Ministero – è stato registrato l’inserimento di 150 domande al minuto”.

”È inaudito che il sistema informatico del Miur vada in tilt a pochi giorni dalla scadenza dei termini per le assegnazioni provvisorie e l’aggiornamento delle graduatorie di istituto –  osserva Maria Domenica Di Patre, vicecoordinatrice nazionale della Gilda degli Insegnanti – la piattaforma Istanze OnLine risulta bloccata, centinaia di migliaia di utenti stanno tentando disperatamente di accedere senza riuscirci e le nostre sedi provinciali sono prese d’assalto. È una situazione intollerabile, indegna di un Paese civile”. 

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