Sanzioni, Putin perde la pazienza: “755 diplomatici Usa fuori dalla Russia”

30 Lug 2017 23:31 - di Tito Flavi

Ce la stanno mettendo tutta, gli anti-Trump, i circoli globalisti, i liberal arrabbiati, per scatenare una nuova guerra fredda tra Usa e Russia: troppe le provocazioni e troppi gli attacchi, a partire dal Russiagate. Ora Vladimir Putin comincia a perdere la pazienza e decide di vedere le carte  dei suoi più furiosi nemici d’Occidente. A far traboccare il vaso sono state le  nuove sanzioni approvate nei giorni scorsi dal Congresso Usa contro Mosca . L’annuncio  di Putin è arrivato come una frustrata nel corso di un’intervista esclusiva alla tv Rossiya 1 TV: 755 diplomatici americani  dovranno, a breve, lasciare Mosca.

“La parte americana ha fatto una mossa, che, è importante notare, non era stata provocata da nulla, per peggiorare le relazioni russo-americane – ha accusato Putin – Comprende restrizioni illegali, tentativi di influenzare altri Paesi del mondo, tra cui nostri alleati, che sono interessati a sviluppare ed avere relazioni con la Russia”.

“Oltre mille persone lavorano” nell’Ambasciata americana a Mosca e nei consolati, ha ricordato il presidente, “755 devono fermare le loro attività in Russia”. “Abbiamo aspettato per molto tempo che qualcosa cambiasse in meglio – ha quindi sottolineato Putin, riferendosi ai rapporti con gli Stati Uniti – speravamo che la situazione cambiasse. Ma sembra che non cambierà in un futuro prossimo”. Per questo, ha detto, “ho deciso che era arrivato per noi il momento di dimostrare che non lasceremo tutto questo senza una risposta”.

Nei giorni scorsi, dopo il via libera del Congresso alle nuove sanzioni, il ministero degli Esteri russo aveva fatto sapere di aver chiesto a Washington di ridurre a 455 il numero del suo staff diplomatico in Russia, che conta su oltre 1.200 persone. La nuova guerra fredda è servita, ma, stavolta, a scatenarla è stato l’Occidente. O quel che ne rimane.

 

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