No ai migranti in città: i sindaci guidano la rivolta dei residenti da Messina a Chieti

16 Lug 2017 10:55 - di Redazione

Rischia di estendersi a macchia d’olio la protesta dei sindaci contro l’arrivo di nuovi migranti. Dopo Castell’Umberto, nel Messinese, dove il primo cittadino Vincenzo Lionetto Civa ha pubblicamente protestato con il prefetto per la decisione unilaterale di trasferire nottetempo una trentina di immigrati in un albergo del paese, analoghe prese di posizione si registrano a Pistoia e in Abruzzo, per l’esattezza a San Salvo, in provincia di Chieti.

Da Nord a Sud si contestano i nuovi arrivi

A Pistoia sono stati i rappresentanti di un comitato cittadino (“Abitanti del Nespolo“) a manifestare davanti alla prefettura in segno di protesta contro la decisione di trasformare un capannone della periferia est della città in una struttura d’accoglienza. In pochissimo tempo sono state già raccolte 400 firme immediatamente giunte sulla scrivania del neosindaco Alessandro Tomasi, il quale ha ribadito di non essere disponibile ad accogliere altri immigrati su un territorio già pesantemente gravato sul fronte dell’accoglienza.

Il flusso dei migranti innesca una vera insorgenza

Stessa musica a San Salvo, località posta a poca distanza dall’Adriatico, dove è previsto l’arrivo di 50 migranti. A differenza di Castell’Umberto, il cui sindaco non è stato preventiva informato dall’autorità di governo dei nuovi arrivi, il primo cittadino di San Salvo, Tiziana Magnacca, è stato avvertito con due giorni d’anticipo. Ciò nonostante, ha immediatamente indetto una conferenza stampa in cui ha accusato il governo «di essere sordo» rispetto alle «ragioni di opportunità» espresse dalla comunità locale. Pensano addirittura allo sciopero fiscale gli esercenti del centro commerciale “Insieme“, ubicato a pochi passi dalla struttura dover dovrebbero essere ospitati i migranti. La protesta dei commercianti è stata fatta propria anche dagli albergatori. La ferma presa di posizione dei sindaci conferma che quel tutti – tranne il governo e la sinistra – hanno capito: contrastare l’immigrazione incontrollata non è un’ossessione di Matteo Salvini o di Giorgia Meloni, ma è un’esigenza sentita innanzitutto dai cittadini, della cui preoccupazione si stanno facendo interprete i sindaci. Prima a Goro, nel Ferrarese, ieri a Castell’Umberto, Pistoia e San Salvo.  E non è escluso che la protesta diventi insorgenza.

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