Migranti, Meloni: “La Spagna schiera l’esercito e noi ci facciamo prendere in giro”
«Oggi la Spagna ha bloccato con l’esercito l’assalto di 800 clandestini che provavano ad entrare nella sua enclave in nord Africa di Ceuta. Mentre tutti gli altri Stati europei controllano in modo serio le proprie frontiere, in Italia il governo Gentiloni (nomen omen) continua la politica delle “porte aperte a tutti” tanto cara alla sinistra. Ecco il risultato: grazie al Pd l’Italia è diventata la porta d’accesso (lasciata spalancata) per chiunque voglia entrare illegalmente in Europa. C’è da sorprendersi se poi i nostri partner europei non ci prendono sul serio?”. E’ lo sfogo amaro e rabbioso della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che dal profilo Fb commenta i dati che si fanno di ora in ora sempre più catastrofici sull’emergenza migranti per l’Italia.
Dopo quello che la Meloni ha definito lo “schiaffo” dell’accordo Francia-Italia-Germania in materia di immigrazione ( «È solo l’ennesimo schiaffo in faccia a un governo privo di credibilità»); dopo le porte in faccia al nostro Paese dall'”accogliente” Macron e dalla Spagna, che intndono sigillre i loro porti; dopo la minaccia dell’Austria di schierare l’esercito al confine con l’Italia, se non sarà ridimensionato il flusso di migranti che proviene dal nostro paese, cosa rimane se non un pugno di mosche e di chiacchiere, con numeri sempre più drammatici che si affacciano all’orizzonte.
Spagna: la Guardia Civil ferma 800 migranti
Proprio stamattina infatti la Guardia Civil spagnola e la Gendarmeria marocchina hanno fermato un tentativo di assalto da parte di 800 migranti subsaharani al “muro” che circonda l’enclave spagnola di Ceuta in territorio del Marocco. Nessuno dei migranti ha potuto superare il “muro” (una doppia recinzione metallica) ed entrare in territorio spagnolo. La Guardia Civil era stata informata nei giorni scorsi della presenza di oltre mille migranti subsahariani che si preparavano a tentare di passare in territorio spagnolo attorno all’area di confine.
Rampelli: “Non è solidarietà, è razzismo”
“Lo ha detto anche il presidente Macron: ‘noi (francesi) non possiamo accogliere i migranti economici come fossero profughi politici’. Anche il governo italiano dovrebbe avere la lucidità e il coraggio di dire e fare altrettanto. In questi ultimi tre anni, tra i 550mila, 500mila non sono profughi ma ‘migranti economici’. Invece di essere riaccompagnati a casa viene loro concessa la protezione umanitaria, escono dai centri d’accoglienza, si diffondono sul territorio nazionale senza sapere dove dormire e come sostenersi, prima bivaccano e vivono di stenti, poi si consegnano al lavoro nero o alla criminalità organizzata di cui diventano manovalanza”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo a Coffee Break. “Questa condizione -ha sottolineato- viene definita dalla sinistra italiana ‘solidarietà’, mentre noi lo definiamo ‘razzismo’. Gentiloni la smetta di rimpallare sull’Ue le sue responsabilità. Abbiamo le nostre Forze armate, impegnate in complessi teatri di crisi e possiamo quindi predisporre autonomamente un pattugliamento dissuasivo a largo delle coste libiche, come farebbe qualunque Paese nei nostri confronti qualora milioni di italiani provassero a raggiungerlo in maniera irregolare per stabilizzarsi. Basterebbe destinare gran parte delle risorse impiegate per l’accoglienza in Libia e riusciremmo a garantirci interventi efficaci da parte delle autorità locali tali da interrompere gli imbarchi e la distruzione delle ‘carrette del mare'”.