Lecce, truffa sui fondi a un istituto per ciechi: venivano utilizzati per un B&B
Un istituto per ciechi avrebbe percepito fondi pubblici concessi per lo svolgimento di attività in favore dei non vedenti che in parte sarebbero stati utilizzati per finalità diverse da quelle per cui erano stati erogati. È quanto accertato da una inchiesta della procura della Repubblica di Lecce e della Guardia di Finanza del Nucleo di polizia tributaria, in collaborazione con agenti della polizia municipale che hanno notificato ventuno avvisi di garanzia di cui due ai rappresentanti legali dell’istituto per ciechi del capoluogo salentino, quattro a funzionari della Provincia e quindici a dipendenti e collaboratori dell’istituto, tutti indagati, a vario titolo, per i reati di truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. Le indagini, all’inizio delegate alla polizia municipale di Lecce per presunti abusi edilizi e proseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce per riscontrare possibili distrazioni dei contributi erogati dalla Regione Puglia e dalla Provincia per lo svolgimento di attività didattiche e formative in favore di soggetti videolesi, sono state coordinate dal procuratore aggiunto Valeria Mignone e dal sostituto Annamaria Vallefuoco.
Istituto per ciechi, l’inchiesta
In particolare è stato accertato che alcune delle attività formative rendicontate dall’istituto sia alla Regione che alla Provincia non erano mai state realizzate ed i relativi fondi in parte distratti per sostenere i costi di ristrutturazione di alcuni locali dell’istituto, di fatto utilizzati per l’esercizio di un’attività lucrativa turistico ricettiva del tipo Bed and Breakfast. Il rappresentante legale dell’istituto ed il vice-presidente del consiglio di amministrazione, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per truffa finalizzata all’indebita percezione di contributi.