“Johnny lo Zingaro” in fuga: un tassista lo ha riconosciuto. È a Roma?
Qualcuno lo dà in arrivo a Roma, dove “Johnny lo Zingaro” aveva vissuto in gioventù, quando ancora si chiama Giuseppe Mastini e nessuno gli aveva attribuito quel soprannome che da anni, ormai, lo accompagna nelle sue disavventure giudiziarie. Come la fuga iniziata ieri. Capelli corti, brizzolati. Una camicia a quadri e pantaloni scuri. È la foto segnaletica diramata a tutte le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche del pluriomicida ricercato in tutto il nord Italia, Liguria compresa dopo la sua decisione non rientrare in carcere, cui era costretto, pur in regime di semilibertà, da una condanna all’ergastolo.
Le ultime tracce di Mastini passano da Genova. E’ qui che ieri un tassista lo ha riconosciuto: era lui il passeggero che aveva trasportato intorno alle 12 fino alla stazione ferroviaria di Brignole. Da qui in poi le tracce del 57enne evaso si perdono nel nulla mentre si sondano diverse piste che portano a Roma oppure verso la Francia.
Il 57enne condannato all’ergastolo è sparito iri nel nulla mentre, in semilibertà dall’agosto scorso, si recava al lavoro da Cuneo in Liguria. Mastini ieri è uscito dal carcere di Fossano nel cuneese diretto a Cairo Montenotte, in provincia di Savona. Un viaggio di routine da novembre scorso, cioè da quando ha iniziato a svolgere piccoli lavoretti all’interno della sede della scuola della polizia penitenziaria. A coordinare le ricerche oltre agli agenti dell’istituto circondariale di Fossano del comandante Eraclio Stefano Seda, di concerto le altre forze dell’ordine. Dalle prime ricostruzioni, ieri intorno alle 12 “lo Zingaro” si sarebbe fatto accompagnare da un taxi a Genova. Qui, una volta sceso in centro città, ha fatto perdere le proprie tracce e potrebbe essersi già allontanato dalla città. L’uomo non è nuovo a tentativi di evasione, riusciti. Il suo nome era finito inoltre nell’inchiesta sulla morte di Pierpaolo Pasolini.