Ius soli, Renzi cerca proprio lo scontro: «È un principio di civiltà»
Ius soli: proteste , emergenze, dissensi vari non fermano Matteo Renzi, che evidentemente cerca lo scontro le forze di opposizione, snobbando anche il dissenso che cresce all’interno del Paese. «Lo Ius soli è un principio di civiltà, dobbiamo andare avanti»: così Renzi alla Direzione del Pd, che questa volta si tiene senza diretta streaming. Che uno come lui, sempre attento alla popolarità, vada in cerca di guai con l’opinione pubblica non è cosa che, in questo caso, deve stupire. Renzi vuole evidentemente coprire i vuoiti di cosnenso che si aprono alla sua sinistra, soprattotto dopo l’agitazione provocata dal campo progressista di Pisapia e dal ritorno del fantasma di Prodi.
Renzi cerca però anche di vellicare l’elettorato contrario a questa Europa quando, sempre in Direzione, parla di fiscal compact: «Nella prossima legislatura l’Italia dovrà chiarirsi con i partner europei: serve un approccio diverso sul deficit e va posto il veto sul fiscal compact nei Trattati». Una proclamazione generica condita dalla solita autoglorificazione: «Abbiamo vinto la battaglia sulla flessibilità perchè in Europa, dopo le europee, abbiamo messo un diktat».
Non potevano mancare, infine, sberle all’opposzione interna del Pd. «In due milioni – dice Renzi – hanno votato alle primarie. La base costitutiva del Pd non è l’accordo di qualche capocorrente ma il voto dei cittadini alle primarie. Sia chiaro, io rispondo a loro, non ai capicorrente: così il segretario Renzi alla direzione Pd. Non sono interessato né alla mia né alla vostra carriera ma a portare il Pd in alto. Lo dico senza polemica e con tutto il rispetto: non mi interessa cosa farete voi nella prossima legislatura.