Il Brasile allo sbando: il presidente Temer dispiega i militari nelle città
Brasile in profonda crisi sociale, politica ed economica: dopo i guai eccellenti dei massimi vertici del potere comunista, tra cui lo stesso presidente Lula, icona della sinistra anche nostrana, il Paese è allo sbando completo, e probabilmente quanto sta accadendo in Venezuela preoccupa l’establishment brasiliano. Al punto che il presidente del Brasile, Michel Temer, ha autorizzato il dispiegamento di migliaia di militari a Río de Janeiro per contrastare l’ondata di violenza e criminalità. Lo ha annunciato, durante una conferenza stampa nella città brasiliana, il ministro della Difesa, Raul Jungmann, spiegando che il piano prevede il dispiegamento, fino alla fine dell’anno, di 10mila unità in più delle forze di sicurezza, 8500 dei quali saranno appunto militari. Il ministro ieri aveva presentato un piano straordinario per la sicurezza nazionale, valido per i prossimi 12 mesi, che appunto prevede che presto vi saranno pattuglie militari sulle strade di Rio, dove negli ultimi mesi vi sono sparatorie ed assalti praticamente ogni giorno. Dall’inizio dell’anno, nella città sono rimasti uccisi oltre 90 agenti di polizia. Come si ricorderà, il Paese è profondamente scosso da quando l’ex presidente brasiliano Lula da Silva è stato condannato in primo grado a nove anni e sei mesi di carcere per corruzione nell’ambito del processo sullo scandalo “Lava Jato”, il 12 luglio scorso. Lula è stato condannato per aver accettato dalla società OAS una tangente sotto forma di un appartamento a tre piani a Guarujá, sulla costa dello stato di San Paolo, e in cambio avrebbe favorito il costruttore nel suo business con le compagnie petrolifere statali Petrobras. Contro la sentenza di primo grado Lula potrà fare ricorso.