Gerusalemme, controlli drastici. Hamas: la situazione può precipitare
Dopo l’uccisione di tre palestinesi e di tre israeliani, Israele ha rafforzato la sicurezza nei luoghi sacri di Gerusalemme e alzato il livello di allerta mentre cresce la tensione per i controlli imposti ai fedeli musulmani. Come si ricorderà, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nel villaggio del presunto aggressore che ha ucciso a coltellate la notte scorsa tre persone in un insediamento israeliano in Cisgiordania, hanno perquisito la sua abitazione ed arrestato il fratello. A riferirlo sono state fonti palestinesi. Il presunto responsabile dell’attacco, un palestinese di 19 anni proveniente da una zona vicina a Ramallah, è entrato la notte scorsa all’interno dell’insediamento di Neve Zuf ed ha aggredito una famiglia che in quel momento si trovava seduta a tavola. Ha accoltellato un anziano, il figlio e la figlia, che poi sono morti, e ferito gravemente una donna anziana. L’aggressore è stato ferito ed arrestato. L’esercito, ha riferito una portavoce, ha allertato cinque battaglioni aggiuntivi in Cisgiordania, in vista della preghiera del venerdì. I controlli aggiuntivi sono stati introdotti domenica scorsa e prevedono metal detector e tornelli all’ingresso della Spianata delle Moschee, in risposta all’attacco terroristico della scorsa settimana nel quale sono stati uccisi due poliziotti israeliani. Da allora, le violenze scoppiate tra palestinesi e le forze di sicurezza israeliane hanno causato una ventina di feriti tra i manifestanti, con due agenti feriti. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato la sospensione di ogni contatto con Israele a causa delle nuove controverse misure di sicurezza imposte per l’accesso alla Spianata delle moschee a Gerusalemme. “Dichiaro, a nome della leadership palestinese, la sospensione di ogni contatto con la potenza occupante a tutti i livelli fino a quando Israele avrà cancellato le sue misure contro il nostro popolo palestinese Gerusalemme, e in particolare la Moschea di Al Aqsa”, ha dichiarato parlando con i membri del suo governo. Abbas inoltre ha invitato Washington a fare pressione su Israele affinché allenti le nuove misure di sicurezza imposte all’ingresso della Spianata delle Moschee. Secondo l’agenzia ufficiale di notizie palestinese Wafa l’appello è arrivato nel corso di una telefonata avuta ieri sera con l’alto consigliere della Casa Bianca Jared Kushner. A Gerusalemme in queste ore permane lo stato di tensione iniziato domenica dopo l’installazione di alcuni metal detector sul sito conosciuto dai musulmani come il Nobile Santuario e dagli ebrei come il Monte del Tempio. Oggi la polizia israeliana ha limitato l’ingresso di palestinesi per le preghiere di venerdì alla moschea di Al-Aqsa, che si trova nella zona del Nobile Santuario, agli uomini di oltre 50 anni, ma non ha imposto restrizioni alle donne. La situazione è “molto critica” e potrebbe degenerare, ha avvertito Abbas, secondo quanto riporta la Wafa. Intanto da Belgrado il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è lanciato in un duro attacco contro la “folle” politica dell’Unione Europea, in un discorso a porte chiuse davanti ai leader del gruppo di Visegrad in cui ha anche esortato i quattro paesi a chiudere le porte ai clandestini. “Penso che l’Europa debba decidere se vivere e prosperare o se vuole appassire e scomparire”, ha detto davanti ai leader di Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia. “L’Unione Europea -ha affermato – è l’unica associazione di Paesi nel mondo che ponga condizioni politiche ai suoi rapporti con Israele, che produce tecnologia in ogni settore”. “È folle, è completamente folle”, ha proseguito Netanyahu, dicendo di parlare “nell’interesse dell’Europa”.