“Destra senza veli” di Adalberto Baldoni finalista al Premio Acqui Storia

14 Lug 2017 13:20 - di Redazione

Anche la storia del Msi è in ballo per aggiudicarsi la 50* edizione del Premio Acqui Storia, il più importante premio italiano riservato ai libri che si occupano di storia. Un Premio sempre più ambito (quest’anno 186 le opere in concorso) che gode anche di prestigio internazionale, nato nel 1969 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943. Il collega e amico Adalberto Baldoni con “Destra senza veli 1946-2017” (edizioni Fergen) è infatti stato scelto dalla giuria che lo ha votato nella cinquina dei finalisti nella sezione Storico-divulgativa. Un giusto riconoscimento alla validità dell’ampio lavoro con le sue 748 pagine che racconta senza alcun infingimento la storia della destra in Italia. Un libro schietto perché è rigoroso nel descrivere gli avvenimenti, suffragati da testimonianze e documenti, grazie anche alla ricerca certosina svolta da Baldoni negli ultimi trent’anni per rimediare all’incredibile assenza di un archivio storico ufficiale del Msi andato misteriosamente perduto nel tempo, svelando anche retroscena dalla nascita del partito della Fiamma nel 1946 fino alla diaspora di Fratelli d’Italia e le altre sigle. Un libro completo e illustrato (quasi 300 foto) con i risultati delle elezioni regionali e politiche, con tutti gli eletti missini per fornire un quadro generale del partito e delle sue diverse sfaccettature su tutto il territorio nazionale (per ogni deputato e senatore sono state riportate brevi note biografiche) e che dedica particolari approfondimenti sui settori del sindacalismo, la cultura (le riviste, i Campi Hobbit, le radio e la musica alternativa), l’impegno ecologico (dai Gre a Fare Verde) e lo sport promozionale del Cns Fiamma (oggi Asi). Un libro che ha venduto quasi mille copie ed è stato presentato in tutta Italia (e altre presentazioni sono previste in autunno, oltre a qualche appuntamento estivo come il raduno dei ragazzi di Gioventù Nazionale a Trevi). Nella sezione Storico-Divulgativa l’opera di Baldoni dovrà vedersela con (in ordine alfabetico) i libri di Renato Cristin (“I padroni del caos”, Liberilibri), Lorenza Foschini (“Zoè. La Principessa che incantò Bakunin”, Mondadori), Alberto Mazzuca (“Penne al vetriolo. I grandi giornalisti raccontano la Prima Repubblica”, Minerva) e Andrea Wulf (“L’invenzione della natura. Le avventure di Alexander von Humboldt, l’eroe perduto della scienza”, Luiss). Nella Sezione Storico Scientifica i 5 finalisti sono (sempre in ordine alfabetico): Paolo Buchignani (“Ribelli d’Italia”, Marsilio Editore), Marco Cuzzi (“Dal Risorgimento al Mondo nuovo. La massoneria italiana nella Prima guerra mondiale”, Le Monnier), Guido Formigoni “Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma”, Il Mulino), Hubert Heyriès (“Italia 1866. Storia di una guerra perduta e vinta”, Il Mulino) ed Elena Aga Rossi (“Cefalonia. La resistenza, l’eccidio, il mito”, Il Mulino). Sei sono invece i finalisti nella Sezione più recente del Romanzo Storico: Franco Forte “Cesare l’immortale. Oltre i confini del mondo”, Mondadori), Valerio Massimo Manfredi (“Teutoburgo”, Mondadori), Rita Monaldi – Francesco Sorti (“Malaparte. Morte come me”), Baldini e Castoldi, Elisabetta Rasy (“Le regole del fuoco”, Rizzoli), Roberto Roseano (“L’ardito”, Itinera progetti) e Silvio Testa (“La zaratina. La tragedia dell’esodo dalmata”, Marsilio Editore). Per conoscere i vincitori occorrerà aspettare ottobre.

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