Chioggia, il “bagnino del Duce” colpisce con ironia: «Olio di ricino a tutti»
Nell’intervista concessa a Francesco Specchia di Libero il “bagnino del Duce”, Gianni Scarpa, titolare dello stabilimento “Punta Canna” e accusato di aver allestito una spiaggia fascista a Chioggia, affronta con filosofia e ironia perfino la denuncia che si è ritrovato addosso a causa del polverone sollevato da un articolo di Repubblica. Si capisce subito, lascia intendere il giornalista di Libero, che Scarpa è molto popolare sul suo lido e che tutti sono dalla sua parte.
Lui, nelle risposte all’intervista, usa toni ironici cercando di riportare la questione nei binari giusti: «E’ successo tutto all’improvviso. È venuto questo signore di Repubblica, ha scritto sui cartelli che sono esposti da anni, 22 per la precisione, estratti dalla mia filosofia di rigore e rispetto. Domenica mi ha convocato la Digos e il prefetto mi ha intimato di togliere i cartelli». Che Scarpa – spiega – ha un po’ modificato dopo la bufera: «Ho tolto la parola “manganello” sostituendoli con altri tipo “Qui vige il partito vegiano, o la vagina o l’ano”, che esplicitano la nostra assoluta apertura libertaria specie in campo sessuale, per dire. C’è anche la scritta “Amo i gay, le lesbiche e tutta la gente che si comporta bene”. La tolleranza è basata solo sul parametro del rispetto e della buona educazione».
Nel merito del fascismo, il titolare del lido si dichiara liberale, “come Mussolini, socialista liberale” La sua battaglia della legalità, sostiene è iniziata 22 anni fa: «Qua c’ era la crème di tossici e maniaci, la feccia del Veneto. Gli ho dato tante di quelle mazzate che s’ è prodotto un progressivo calo della criminalità. Ora diciamo che siamo allo zero. Solo che ora sto invecchiando, i cartelli sono un deterrente, mi fanno da filtro in spiaggia, come gli spaventapasseri».
C’è ancora spazio per la poca su monumenti fascisti da abbattere: «Mi viene da ridere se lei pensa alle cose buone fatte dal Duce, dopo 70 anni abbiamo accumulato solo un debito pubblico indecente, grazie alla tendenza criminogena delle banche e all’ incapacità della politica» e per le prospettive politiche: pensa alla Meloni premier, con Salvini e una grande coalizione di destra. Sulle sue denunce, solo battute: «Me ne frego! Ringrazio i miei detrattori per la pubblicità gratuita che non pensavo. Per il resto oggi olio di ricino gratis a tutti…».