Washington Post forsennato contro Trump: «Putin ordinò di danneggiare Hillary»
Il Washington Post si conferma la punta di diamante della forsennata campagna contro il presidente Trump (come fu al tempo di Nixon) . L’intelligence americana -scrive oggi il quotidiano della capitale Usa- già dalla scorsa estate ha ottenuto prove che indicano non solo che la Russia ha interferito, attraverso gli attacchi hacker, nella campagna elettorale dello scorso anno, ma anche che Vladimir Putin ha dato precise istruzioni per danneggiare Hillary Clinton e favorire Donald Trump. Ciò risdulterebbe dal dossier che le agenzie di intelligence presentarono a Barack Obama e alla sua amministrazione.
Sul Washington Post si legge che «in particolare la Cia ha ottenuto, ai primi di agosto, informazioni da fonti all’interno del governo russo che riportavano le istruzioni specifiche date dal leader russo ai suoi subordinati riguardo agli obiettivi dell’operazione: puntare alla sconfitta dalla candidata democratica ed invece aiutare a consegnare la Casa Bianca a Trump».
Il primo dossier fu presentato ad Obama ad ottobre, quando l’amministrazione democratica rilasciò una dichiarazione in cui si affermava che le mail compromettenti di responsabili della campagna di Clinton e l’altro materiale pubblicato, poco prima del voto, da Wikileaks era stato rubato da hacker russi nell’ambito di un’operazione che «solo funzionari russi di massimo livello possono aver autorizzato».
All’inizio di gennaio, – dice sempre il Washington Post – le agenzie di intelligence consegnarono un rapporto ancora più approfondito in cui veniva indicato direttamente Putin e si affermava che l’obiettivo dell’operazione era proprio la vittoria di Trump. Secondo quanto riporta il Post, queste informazioni arrivavano da una fonte che costituisce una rara finestra sui piani e l’intenzione del presidente russo che, da ex spia del Kgb, è molto scaltro nel proteggersi da ogni possibile controllo o intercettazione.