Volevano fermare un bus di migranti: chiesti 7 anni per i militanti di CasaPound (video)
Condanne tra i sei anni e mezzo e i sette anni e mezzo sono state chieste dall’accusa nei confronti di nove militanti di Casapound imputati di resistenza aggravata dalle lesioni nel processo in corso a Roma per gli scontri avvenuti il 17 luglio 2015 a Casale San Nicola nell’ambito di una protesta contro l’apertura di un centro di accoglienza nel comprensorio che ospita 250 famiglie. Gli incidenti arrivarono al termine di tre mesi di presidio pacifico dei residenti, che, con l’aiuto dei militanti di Cpi, bloccarono l’accesso alla struttura con un sit permanente.
In un comunicato sulla sua pagina Fb CasaPound parla di scatenamento della magistratura politicizzata dopo il successo del corteo contro lo Ius soli: “Siamo di fronte – continua la dichiarazione di CasaPound a richieste talmente esorbitanti, da suscitare sorpresa anche nel tribunale, che ha ritenuto di dare più tempo alla difesa, rinviando a ottobre la sentenza – prosegue CasaPound – Il pm, oltre a negare perfino le attenuanti generiche e incurante delle numerose testimonianze contrarie dei residenti, ha prodotto una ricostruzione tutta tesa a dimostrare che CasaPound non era lì per dare sostegno alla legittima protesta popolare, ma per portare a compimento un preordinato attacco alla polizia. Una ricostruzione assurda e smentita dalla nostra presenza senza soluzione di continuità al presidio di Casale San Nicola dal primo all’ultimo giorno senza defezioni, che non può che nascere dal pregiudizio di chi non vuole ascoltare le ragioni di chi c’era e non riesce a vedere la realtà di CasaPound”.
Questo il video in cui è possibile vedere i momenti di tensione di quella giornata di due anni fa