Vaccini, Zaia: “Convincere, non costringere. E ascoltare i genitori”
Maroni faccia come Zaia e dimostri “una presa di posizione forte” contro la legge sui vaccini. Lo chiede il gruppo Genitori No obbligo Lombardia, dopo la notizia che la Regione Veneto impugnerà il decreto Lorenzin davanti alla Corte Costituzionale, auspicando che il governatore “si faccia interprete della difesa della libera scelta in campo sanitario, come sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 32, e si pronunci non certamente contro i vaccini ma contro l’impostazione coercitiva, schierandosi a fianco di Zaia e impugnando quindi anche da parte di Regione Lombardia il decreto che triplica il numero di vaccinazioni obbligatorie per l’accesso ai servizi educativi e commina sanzioni sperequative a chi non adempie”, si legge in una nota dell’associazione che “rappresenta oggi circa 3.000 famiglie nella nostra regione”. “La Lombardia è un’eccellenza sanitaria – proseguono i genitori del No obbligo – e come tale non deve avallare politiche retrograde e coercitive in campo vaccinale, bensì guardare con interesse al modello condiviso proposto in Veneto, che altro non è se non l’evoluzione del principio di Wikivaccini”, la campagna di comunicazione regionale sul tema: “Attraverso l’informazione, la personalizzazione dei piani vaccinali e un dialogo costante tra operatori e cittadini è possibile costruire una nuova consapevolezza nei cittadini, rispettando e rispettare il diritto di autodeterminazione della persona in campo sanitario, diritto ad oggi calpestato pur in assenza di emergenze che ne giustifichino la soppressione”. “Presidente Maroni – conclude il gruppo in una nota – faccia valere anche a livello nazionale il modello lombardo, quello del coinvolgimento e del dialogo con le famiglie, e si ribelli a questo decreto che si configura di fatto come un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) di massa, perché la buona politica non può prescindere dal confronto con i cittadini, soprattutto su un tema delicato come quello della salute dei bambini”. “La Regione Veneto farà ricorso contro il decreto che prevede l’obbligatorietà dei vaccini”, aveva infatti annunciato ieri il presidente Luca Zaia, secondo cui il rischio è di avere “una fuga” dalle vaccinazioni come risposta “a fronte di un modello veneto basato sull’ascolto che funziona, come dimostra il 92,6% di copertura che abbiamo”. “La nostra scelta – ha sottolineato Zaia – non mette in dubbio l’importanza e l’utilità dei vaccini”.