Torna l’incubo meningite, un bimbo di 10 anni ricoverato d’urgenza a Torino
Torna l’incubo meningite. E’ sepsi da meningococco la diagnosi per un bimbo di 10 anni ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale Regina Margherita di Torino. La presenza del batterio per il piccolo residente sul territorio dell’Asl To4, è stata confermata a Maria Pia Alibrandi, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica, che già martedì 6 giugno in presenza del solo sospetto di meningite da meningococco aveva fatto scattare i protocolli di profilassi previsti per questi casi. Non è ancora disponibile la tipizzazione del batterio.
Menigite, profilassi per compagni e insegnanti del piccolo
Nel frattempo, però, con l’indagine epidemiologica gli esperti dell’Asl hanno identificato i contatti stretti del bambino, le persone che hanno avuto contatti con lui nei 10 giorni precedenti alla diagnosi. La profilassi antibiotica, comunica l’azienda sanitaria locale, è stata avviata nell’ambito della scuola frequentata dal piccolo per 18 compagni di classe e per 7 tra insegnanti e collaboratori scolastici e poi ha interessato i contatti legati all’ambiente di vita che non erano stati già sottoposti a profilassi all’ospedale Regina Margherita, cioè 6 adulti e 21 bambini. Tutti i conviventi e i contatti stretti del bimbo sono stati identificati e sottoposti alle misure, precisa l’Asl che, in una nota, rassicura sulla “estrema rarità” dei casi di meningite batterica nel territorio, spiegando anche che i dati regionali sulle malattie invasive da meningococco in Piemonte mostrano, a partire dal 2008, “una riduzione significativa dei casi”. Nel 2016, l’incidenza è stata di 15 casi, pari a 0,3 casi per 100.000 abitanti, “dato in linea con quello registrato a livello nazionale”.
Il bambino si era sentito male lo scorso fine settimana. Sembrava una normale influenza ma la situazione si è subito aggravata: dopo un primo ricovero all’ospedale di Ciriè, visto il sospetto che potesse effettivamente trattarsi di una febbre provocata da un tipo di meningococco, i medici hanno disposto l’immediato trasferimento del piccolo al Regina Margherita. Per il momento, non è stato necessario chiudere la scuola che, dopo l’allarme diffusosi , ha riaperto regolarmente i battenti. Prima di partire con la profilassi le famiglie sono state informate dall’Asl della situazione.