Theresa May ha perso la scommessa: niente maggioranza. Corbyn: «Vada via»
Non ha più la maggioranza assoluta. Queste elezioni anticipate, che avrebbero dovuto consacrarla, sono state una vera batorsta per Theresa May. I Conservatori sono rimasti sotto la soglia magica di 326. La situazione è delicatissima, perché due sono le soluzioni: o una coalizione molto fragile oppure un governo di minoranza. Proprio nel momento cruciale della Brexit.
La delusione di Theresa May, l’attacco di Corbyn
La premier ha detto che la Gran Bretagna «ha bisogno di un periodo di stabilità» e che i Tory lavoreranno per garantirla. Ha insistito sulla necessità di attuare la Brexit e di difendere «l’interesse nazionale». La reazione di Corbyn è stata durissima: «Theresa May ha perso sostegno, ha perso seggi e ha perso voti, io credo sia abbastanza perché se ne vada». Poi ha aggiunto che «la politica è cambiata», la gente ha fatto capire «di non poterne più di austerity e tagli ai servizi pubblici e ha votato per la speranza». Ha infine assicurato che il Labour insisterà nella sua battaglia ed è orgoglioso dello slogan: «Per i molti, non per i pochi».
I seggi blindati
Corbyn è stato rieletto a valanga deputato nel collegio londinese di Islington North, sua roccaforte da 34 anni. Fra i conservatori, rieletti senza problemi la premier May con ampio margine nel suo collegio storico di Maidenhead, nella contea del Berkshire, a est di Londra, e Boris Johnson, ministro degli Esteri nel governo May. La ministra dell’Interno britannica, Amber Rudd, fedelissima della premier, ha salvato il suo seggio di deputata solo di un soffio, dopo un doppio conteggio delle schede.