Terrore a Londra nel nome di Allah. 6 morti e 48 feriti. I primi video
Sono sei le vittime dell’attacco terroristico avvenuto a Londra ieri sera, alle 22 ora locale. Un attentato, l’ennesimo, che giunge a quattro giorni dal voto dell’8 giugno. Tre uomini, uccisi dalla polizia otto minuti dopo che erano entrati in azione, hanno investito con un furgone bianco le persone che erano sul London Bridge e poi hanno proseguito l’opera pugnalando i passanti che si trovavano a Borough Market, una zona di Londra nota per i suoi pub e locali. 48 finora le persone portate in ospedale. Hanno usato secondo i testimoni coltelli con lame lunghe 30 centimetri e hanno gridato alle vittime: “Questo è per Allah”.
Il primo ministro britannico, Theresa May, ha convocato il comitato Cobra, il massimo organo di sicurezza britannico.
Il movente del terrorismo è stato confermato quasi subito dagli investigatori. I terroristi islamisti non hanno aspettato neanche due settimane dopo la strage dei bambini avvenuta a Manchester il 22 maggio. La dinamica dell’attentato fa tornare alla mente quanto avvenne sempre a Londra mesi fa quando sul Westminster Bridge Khalid Masood si lanciò alla guida di un Suv su un gruppo di pedoni, uccidendone 5, per poi scendere dalla vettura e accoltellare a morte un poliziotto all’ingresso dell’adiacente palazzo del parlamento prima d’esser ucciso a sua volta da un agente armato.
Nessuna rivendicazione finora, ma sostenitori dell’Isis, in pieno Ramadan, hanno affidato come di consueto la loro esultanza ai social media.