Tenta di uccidere la compagna e di darle fuoco: arrestato operaio di Montecatini
Non si fermano nel nostro Paese i tentativi di femminicidio e con essi le violenze ai danni di mogli, compagne e fidanzate. Di pochi giorni fa l’ennesimo caso, per fortuna non risoltosi in tragedia. E’ stato arrestato per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia un uomo di 45 anni, operaio, residente a Montecatini: ha tentato di uccidere la compagna colpendola con una chiave inglese e poi spruzzandole addosso benzina tentando di appiccare il fuoco. L’uomo è accusato di avere aggredito la propria convivente 40enne nel pomeriggio del 25 maggio scorso nelle adiacenze della scuola elementare ‘De Amicis’ in via Tevere a Montecatini, mentre quest’ultima aspettava, in compagnia di un’amica, l’uscita del figlio della coppia.
L’uomo si è scagliato sulla donna, colpendo con una chiave inglese alla testa lei e anche l’amica, che si era interposta fra loro nel tentativo di contenerne la furia. Poi al colmo della rabbia avrebbe spruzzato su di loro della benzina tentando di appiccare il fuoco. La tragedia non si è consumata per l’intervento di alcune persone presenti che hanno chiamato il 112. L’uomo ha desistito nel suo intento e si è dato alla fuga a bordo della propria auto rendendosi momentaneamente irreperibile. Le due donne, soccorse da personale del 118 sono state trasportate all’ospedale di Pescia dove sono state medicate per alcune ferite e contusioni alla testa con una prognosi di una decina di giorni. Sul luogo dell’aggressione i militari del Norm hanno recuperato una bottiglia di plastica con i residui di benzina e il cellulare che l’aggressore aveva perso nell’azione. Per la vittima e il figlio minore della coppia è stato attivato il protocollo rosa con il trasferimento di entrambi in una struttura protetta.
I drammatici fatti del 25 maggio scorso rappresentano il culmine di una serie di maltrattamenti che si sarebbero protratti da tempo e per i quali, nell’aprile scorso l’uomo era già stato denunciato. Sarebbero diversi gli episodi di minacce e percosse, probabilmente dovuti alla convinzione maturata dall’uomo che la compagna lo tradisse, avvenuti nei mesi scorsi anche alla presenza del figlio minore. Proprio il bambino, alla fine di aprile, dopo avere assistito all’ennesimo violento litigio dei genitori, aveva chiamato il 112 richiedendo l’intervento dei militari.