Sfascia vetrine in corteo, poi fa causa: lo strano caso del no global di Cremona (video)

4 Giu 2017 12:11 - di Redazione

Il caso di Filippo Esposti, 27 anni, informatico,  residente a Pizzighettone (Cr), esponente dei centri sociali, è davvero emblematico. Lo racconta il Corriere, partendo dall’ultima tappa della storia: Filippo Esposti ha fatto causa al Comune di Cremona perché la sua domanda per prestare servizio civile presso l’ente non ha avuto esito fortunato.

E per forza: Filippo Esposti era tra coloro che, nel corteo antifascista del 24 gennaio 2015, parteciparono alla guerriglia che devastò il centro della città (sotto un video della manifestazione). E’ un attivista del Dordoni, il centro sociale autogestito che organizzò quella manifestazione, sfociata negli scontri con le forze di polizia, il danneggiamento delle vetrine di banche e negozi, l’assalto con le molotov al comando dei vigili urbani.

Ora il no global, si legge sul Corriere, “ha partecipato al bando comunale per svolgere la leva regionale volontaria. Inizialmente era stato giudicato idoneo e, dopo il colloquio con un funzionario, si era presentato in Comune con la speranza, dice, di essere assegnato ai servizi sociali. Ma era stato rimandato a casa quello stesso giorno. E questo perché in municipio si erano accorti che aveva sfilato nel sabato di violenze”.

Basta? Macché. Esposti deve ancora essere processato in secondo grado per l’acquisto di materiale utilizzato dai black bloc. Inoltre su di lui pende un rinvio a giudizio per la rissa a colpi di spranghe tra un gruppo del Dordoni e gli attivisti di CasaPound  dopo il derby Cremona-Mantova. Insomma un tipino tranquillo. Che ora, tramite il suo legale, Paolo Bregalenti, vuole citare in giudizio il Comune che ha contribuito a danneggiare e chiede a sua volta un risarcimento danni per essere stato escluso dal servizio civile…

 

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