Romeno pluriomicida espulso dall’Italia, ma grazie a una colletta

13 Giu 2017 9:54 - di Redazione

Ci voleva un piccolo sacrificio economico individuale per espellere un pluriomicida? E’ vergognoso, assurdo, ma è così. L’iniziativa è partita dal Carroccio locale, i cittadini si sono autotassati racimolando 115 euro per pagare le spese di rimpatrio di Florea Durac, 54 anni, detto Dudù. Durac in Romania ha passato più di vent’ anni in prigione, di cui otto per omicidio: “Ho ammazzato una persona con una bottigliata in testa” raccontava  lui stesso senza giri di parole. “Poi ho compiuto una serie di rapine”. Un galantuomo, insomma,  che poi è uscito di galera e ha iniziato a vagabondare per l’ Europa, “visitando”  tutte le carceri del Vecchio Continente. In Italia ci ha passato solo qualche giorno, sebbene negli ultimi tempi fosse diventato l’incubo del quartiere Gad di Ferrara, alcuni palazzoni vicino alla stazione. 

Romeno pluriomicida: ecco come è stato espulso

Insomma, con un po’ di concretezza si dimostra che volere è potere, in certi casi. Durac il 31 maggio ha ricevuto il foglio di via dalla Questura, con il sollievo della cittadinanza. Non ha opposto resistenza all’espatrio, anzi: voleva andarsene, ma non aveva né i soldi né i documenti per farlo. E così ci ha pensato Nicola Lodi, responsabile sicurezza del Carroccio ferrarese, a organizzare tutto con l’appoggio dei ferraresi. La domanda è: bisogna ricorrere alle iniziative personali e alla buona volontà dei cittadini per cacciare chi palesemente è un pericolo pubblico? Sembra assurdo, ma l’Italia è quel Paese in cui ai criminali viene dato un foglio di via obbligandoli a lasciare il Paese entro un mese, ma poi non gli si forniscono neppure di documenti per andarsene. Insomma, un lavoro a metà. «Per un anno e due mesi “Dudù” è stato il terrore degli abitanti del quartiere Gad di Ferrara: ha collezionato denunce per possesso d’ armi, oltraggio, danneggiamento, reati contro il patrimonio. Ha urinato e defecato davanti a supermercati e negozi», riportano ormai tutti i siti locali.  Insomma, un curriculum di tutto rispetto. Tra l’altro il cammino è stato meticoloso. La questura aveva negato il documento inizialmente e così Durac è stato accompagnato al consolato rumeno di Bologna, dove in 24 ore si è riusciti a sbloccare la situazione e a ottenere il nulla osta per il suo ritorno in patria. Ma come si fa a espellere una persona e poi rendere impossibile il suo allontanamento per questioni burocratiche? Per ora con una colletta….

 

 

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