Migranti, la Boldrini lancia un altro assist alle Ong. Gasparri: difende l’indifendibile
Laura Boldrini, ignorando le inchieste giudiziarie e giornalistiche, l’indagine del Senato e la denuncia della Marina libica, continua a schierarsi al fianco delle Ong, contro le quali pende l’accusa di aiutare gli scafisti che trasportano migranti. «È un mondo al contrario quello in cui tutte le Ong, indistintamente, vengono investite da una campagna dissennata, da sospetti senza una prova, che rappresentano un colpo basso inferto a tutta la rete della solidarietà – dice la presidente della Camera – e bersaglio di speculazioni politiche». Immediata la replica di Maurizio Gasparri: «Ci sarà pure qualche rara mosca bianca tra le Ong le cui navi pullulano nel Mediterraneo. Qualcuna sarà anche mossa da spirito umanitario, ma per il resto parlano i fatti. Le Ong – sottolinea – aiutano gli scafisti. Sulle loro navi ci sono persone che hanno contatti personali con i criminali. Ci sono intercettazioni che lo dimostrano. Vanno a prendere i barconi sulla base di precise segnalazioni, non quando si verifica un naufragio. Una catena del crimine che poi prosegue in Italia, dove altre organizzazioni fanno affari lucrando sul business dell’accoglienza. Questo stiamo denunciando da tempo».
Ong, Gasparri: ecco dove sbaglia la Boldrini
La retorica delle porte aperte, aggiunge il senatore di Forza Italia «ha portato al dilagare dell’illegalità, della truffa, della speculazione. È il modello Sami-Nicolini, un modello fallimentare basato sull’assistenza indiscriminata e demagogica, e del quale gli italiani si sono stufati, come dimostrano chiaramente i catastrofici risultati elettorali ottenuti dal per fortuna ex sindaco di Lampedusa, a portare verso il caos». E poi ancora: «Le anime belle in stile Boldrini che si ostinano a difendere l’indifendibile in realtà alimentano questi modelli, favoriscono il crimine e incentivano le partenze e con esse le morti. Sono le stesse che parlano di ius soli e integrazione ma che poi non spendono una parola sulla mortificazione e l’umiliazione subita dalle donne italiane sposate con islamici, maltrattate e ripudiate come la mamma del terrorista di Londra. Si faccia un pubblico dibattito su questo piuttosto che tentare una ennesima e patetica difesa di organizzazioni che campano grazie alla disperazione altrui».