Mestre, orrore senza fine. Le indagini: ecco come il killer ha infierito sulle vittime
Nel caso del killer di Mestre, gli inquirenti procedono sulla base di una certezza: il duplice omicidio di Anastasia Shakurova e del suo findanzato, Biagio Buonomo, è stato orribile. Al di là di ogni ragionevole immaginazione. Una ricostruzione investigativa che aggiunge orrore all’orrore – se possibile – e che nelle ultime ore ha accreditato l’ultima, scioccante verità: dopo aver infierito sulle vittime, il 5oenne professore d’inglese avrebbe ancche compiuto atti di sfregio sui corpi inermi delle sue prede, attirate con l’inganno, uccise e oltraggiate nel peggiore dei modi.
Ecco come il killer ha infierito sulle vittime
Dunque si aggrava ulteriormente – per quanto in inimmaginabile – la posizione del professore killer, Stefano Perale, accusato di aver attirato con l’inganno in casa sua Anastasia Shakurova e il findanzato della ragazza, Biagio Buonomo, attirati nella tana del lupo con il pretesto di un invito a cena. Un piano, quello del killer, che denuncia tutti gli aspetti della premeditazione, calcolata passo dopo passo con entomologica precisione ed efferatezza inaudita: dopo aver stordito i due giovani, infatti, il killer avrebbe anche abusato della donna, inerme sul pavimento e incapace di difendersi e di opporre resistenza. È questa la tesi al vaglio degli inquirenti. Una tesi che potrebbe venire avvalorata dalle analisi sul cadavere che la scientifica sta eseguendo proprio in queste ore. Una tesi che aggiunge orrore all’orrore e che al dolore per la morte di due giovani innocenti sovrappone anche la rabbia dello scempio sui loro corpi.
Sempre più difficile la posizione del killer che…
Secondo quanto riportato, tra gli altri, in queste ore da il Giornale allora, “di fatto Perale dopo aver stordito la donna con un cocktail pieno di sonnifero, avrebbe consumato un rapporto sessuale con la vittima. Il tutto filmato col cellulare”. E allora, potrebbe essere proprio in questi video, che gli inquirenti stanno passando al setaccio fotogramma dopo fotogramma, che potrebbe annidarsi altro tragico materiale investigativo su cui lavorare. In base a quanto trapela, infatti, nella memoria dello smartphone del killer sarebbero registrate due clip che mostrerebbero anche un rapporto orale con la povera Anastasia inerme, probabilmente neutralizzata dall’effetto del cockatil o addirittura ormai già priva di vita. E se tutto quanto già elencato fosse ancora abbastanza, ad aggiungere ulteriore sconcerto arriva la conferma della gravidanza della povera vittima, al quinto mesi di gestazione. Ora, infatti, l’accusa potrebbe aggiungere al capo d’imputazione di omicidio anche quello di violenza sessuale e di procurato aborto. E la posizione di Stefano Perale si fa sempre più critica e inquietante.