Meloni: «Grillo ci salverà dai rom? Patetico, almeno quanto Renzi ad Amatrice»
Meloni: Grillo e Renzi patetici
La richiesta di chiusura dei campi rom e la lettera di Viginia Raggi al prefetto per chiedere di fermare l’ingresso incontrollato di immigrati nella Capitale sono a dir poco scandalose per un movimento che ha fatto dell”accoglienza incondizionata il suo cavallo di battaglia accusando di razzismo chiunque la pensasse diversamente.
Rampelli: ben svegliata alla sindaca
«Ben svegliata al sindaco Raggi che dopo un anno si accorge che Roma non è più in grado di ospitare immigrati e
scrive una letterina tardiva al prefetto in cui sottolinea quanto sia rischioso ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza», scrive Fabio Rampelli su Facebook. Inutile ricordare il chiassoso silenzio del M5S sulla materia – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera – un atteggiamento pilatesco che ha aggravato oltremisura il degrado urbano: occupazioni abusive di interi stabili, presenza diffusa e incontrollata di stranieri ormai in ogni quartiere, periferie al collasso. «E mentre il sindaco inciampava tra nomine sbagliate e guerriglie interne, Fdi portava dal prefetto delegazioni di Comitati per evidenziare le emergenze più gravi, a cominciare da centri d’accoglienza e immigrazione irregolare, insieme alla presenza dei campi nomadi che oggi i 5 Stelle voglio chiudere per assicurare ai rom vitto e alloggio».
Quando la Raggi bocciava la proposta di FdI
Soltanto per dovere di cronaca va ricordato che a marzo il consiglio comunale di Roma e la giunta Raggi hanno bocciato la proposta di delibera di iniziativa popolare di Fratelli d’Italia-An sullo smantellamento definitivo dei campi nomadi. Per la sindaca, che oggi invoca la linea dura, infatti, la proposta del partito di Giorgia Meloni, era «in contrasto con la strategia nazionale di inclusione, messa a punto dal governo, per queste popolazioni». La proposta bocciata dalla giunta grillina comprendeva la creazione di aree di transito temporanee con una durata semestrale e una capienza di massimo di 800 posti, alle quali i nomadi avrebbero potuto accedere sulla base di determinati requisiti. Tanto era bastato perché la giunta Raggi definisse il progetto “ghettizzante”. Una vergogna – commentava la Meloni – «è l’ennesima conferma che i grillini sono l’altra faccia della sinistra e del Pd e vogliono che Roma continui ad essere invasa da baraccopoli abusive e zone franche, dove le istituzioni non possono entrare e i bambini vivono nell’immondizia e tra i topi».