Legge elettorale, alla prima prova il patto si disintegra. E scoppia il caos

8 Giu 2017 12:00 - di Franco Bianchini

Niente da fare, ol patto sulla legge elettorale tra Pd-M5S-FI-Lega non regge. E finisce travolto addirittura al primo voto segreto alla Camera. Il colpo da ko è immediato: è bastato un emendamento di Forza Italia – sul quale i relatori avevano espresso parere contrario – a causare il crollo: i favorevoli sono stati 270, i contrari 256 e un solo astenuto. Immediatamente si accende lo scontro, con il Pd che accusa i Cinquestelle («la vostra parola non vale nulla») e i Cinquestelle che accusano il Pd («siete schizofrenici, per noi si può andare avanti»).

Legge elettorale, il M5S opta per il voto “filmato”

Tra l’altro, il Movimento 5 Stelle invita i suoi deputati a riprendere il proprio voto e dimostrare al Pd che nel loro gruppo i franchi tiratori non esistono.  E qui nascono le perplessità dei deputati, costretti a chiedere consigli a Rocco Casilino, il protagonista del Grande Fratello storico che ora è responsabile della comunicazione di M5S: «Dovete votare con un dito solo, non infilare tutta la mano nella fessura dove si trovano i tre pulsanti del sì-no-astenuto, in modo che si capisca da che parte votate e dopo aver cliccato togliete subito la mano. Se possibile, filmatevi».

E c’è anche l’errore del tabellone

Quando si è votato sull’emendamento che poi ha scatenato il terremoto, è scattato anche il «giallo» del tabellone. La Boldrini ha infatti indetto  la votazione specificando che era a scrutinio segreto. Ma sul tabellone sono spuntate le palline rosse e verdi, come accade per le votazioni palesi. Si sono visti i voti favorevoli nei banchi del Pd e di Fi. Poi ci si accorti dell’inconveniente, la Boldrini ha chiesto di rimediare e le palline sono diventate tutte azzurre.

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