Le Banche venete salvate scippando 708 euro a ogni famiglia italiana
Lo chiamano salvataggio. Ma non dicono che a pagare il disastro fatto dai banchieri delle Banche Venete saranno gli italiani ai quali lo Stato ruberà dalle tasche 708 euro a famiglia. Il cosiddeto salvataggio delle Banche Venete e, cioè, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, sarà fatto, infatti, sulle spalle degli italiani.
Quel decreto, «varato in tutta fretta dal Consiglio dei Ministri, che mobilizza risorse per complessivi 17 miliardi di euro è una vergogna – accusa il Codacons facendo i conti – Ancora una volta il governo mette le mani in tasca agli italiani per salvare le banche ridotte al fallimento da una mala-gestione i cui costi vengono scaricati sulla collettività. I cittadini si ritrovano doppiamente danneggiati dalla crisi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza: una prima volta attraverso il crollo delle azioni delle due banche, già costato 19 miliardi di euro ai risparmiatori assieme agli aumenti di capitale e alle perdite degli ultimi anni, la seconda volta attraverso le risorse pubbliche che il governo mette a disposizione del salvataggio, 17 miliardi di euro pari a 708 euro a famiglia, soldi che potrebbero essere destinati a ridurre le tasse, completare le opere incompiute, o mettere in sicurezza le scuole a rischio».
«Padoan e Gentiloni parlano di “salvataggio”, ma non salvano nulla – rincara la dose Raffaele Fitto – Zitti zitti, la sera dei ballottaggi, di domenica, danno 4.7 miliardi a Intesa, e rendono possibile bruciare 17 miliardi dei contribuenti, oltre un punto di Pil, praticamente la ricchezza prodotta dall’Italia in un anno. Senza parole».