La prima gondoliera donna di Venezia: «Mi chiamo Alex e sono transgender»
«Il mio nome è Alex Hai e sono transgender», è la fine di un equivoco lungo vent’anni. A rivelare di essere trans sulla sua pagina Facebook è la “prima gondoliera donna di Venezia” , almeno così è passata alla storia dal 1996 quando qualcuno la nota e i giornali di tutto il mondo la definiscono una “pioniera” che sfida la tradizione maschile dei bancali della Laguna. Ma la sua storia è molto distante dalla narrazione ufficiale, come riporta il Corriere del Veneto.
La gondoliera rivela: sono transgender
«Non sono Alexandra, come molti pensano, sono Alex. Il pronome corretto da usare quando vi riferite a me è “egli” o “lui”». Nata donna in Germania, Alex racconta che già a 3 anni sapeva di essere un uomo, «intrappolato nel corpo sbagliato». A 15 anni la fuga ad Amburgo, a 29 l’arrivo a Venezia per la location di un film. Con la gondola è amore a prima vista e inizia così il suo durissimo apprendistato. A Venezia in pochi conoscono la sua verità, svelata da due giornalisti radiofonici statunitensi, Kristen Clark e Davide Conrad, che vogliono intervistare la prima gondoliere donna della Laguna per Radio Lab, sito di informazione con base a New York., e invece si trovano davanti ai microfoni un uomo che per vent’anni ha convissuto con la bugia mediatica.
Le battaglie in tribunale
Dopo aver studiato per anni per diventare gondoliere, Alex ha vinto una causa contro il Comune di Venezia nella quale – spiega – «ero l’imputato e non il querelante. Mi è stata mossa con lo scopo di impedirmi di svolgere il mio lavoro di gondoliere. Nel 2015 anche la Corte di Cassazione a Roma ha confermato la sentenza del 2007 che mi permetteva di lavorare come gondoliere». Quando Alex ricorre al Tar per la bocciatura all’esame per la licenza, ormai è universalmente noto come la «prima donna gondoliera che sfida gli uomini». Per “lui” scattano, in quanto donna, le pari opportunità e così nel 2004 Alex ripete l’esame, questa volta giudicato da una commissione di maestre del remo, contro il parere del suo avvocato. «Quel giorno si formò una ressa di persone in riva, urlava parole d’odio, è stato l’inferno», racconta il gondoliere trans. L’esame non andò bene e così Hai si mise in proprio, lavorando per gli hotel. Le vittorie in tribunale la consacrarono definitivamente come la “prima donna gondoliere della storia” agli occhi dei media di tutto il mondo. «La vicenda diventò inarrestabile: non riuscivo più a dire, vi sbagliate». Ora alle soglie dei cinquant’anni, getta la maschera. «Sostengo le battaglie per la parità dei diritti, qualcuno con il corpo di una donna è stato capace di padroneggiare l’arte del remo. Ma io non sono una donna, e l’impegno del femminismo non è il mio impegno personale».