La Germania approva la legge sulle nozze gay. Ma la Merkel vota no

30 Giu 2017 10:15 - di Prisca Righetti

Il Bundestag tedesco ha approvato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La legge è passata con 393 voti favorevoli, 226 contrari e 4 astenuti. Il testo della proposta approvata stabilisce che «il matrimonio è stipulato a vita tra due persone di sesso diverso o dello stesso sesso» e prima di entrare in vigore dovrà essere confermato dalla camera alta del Parlamento. Eppure lei, l’esponente di punta, l’integerrima cancelliera Merkel, nonostante le dichiarazioni di apertura rilasciate nei giorni scorsi sulla possibilità istituzionale delle unioni gay, per sua stessa ammissione ha appena confessato di aver «votato no» alla legge sulle nozze omosessuali perché «per me il matrimonio è fra un uomo e una donna». 

La Germania approva la legge sulle nozze gay

Del resto il suo partito, la Cdu, e l’alleato bavarese Csu sono sempre stati ufficialmente contrari a introdurre il matrimonio tra omosessuali, almeno fino a ieri. O meglio, a quanto è dato sapere, almeno fino a qualche sera fa quando, dalla platea del teatro Gorki di Berlino, la cancelliera Angela Merkel si è sentita rivolgere l’insidiosa domanda da una voce indefinita arrivata dal fondo della sala. Era un uomo che, alla vista dell’illustre ospite in sala, ha pensato bene di rivolgerle l’istituzionale quesito: quando potrà chiamare «marito» per legge il compagno con cui vive? 

La Merkel vota no: il matrimonio è tra uomo e donna

Detto, fatto: e la spinosa questione, irrisolta fino al giorno prima, e rispetto alla quale la leader tedesca ha sempre espresso parere sfavorevole, è diventata una questione da spuntare in agenda dalla lista delle priorità: sarà pure un fatto di coscienza, ma da oggi la legge sulle unioni gay in Germania è una realtà giuridica percorribile. E ora, tutto cambia: e in virtù di una non meglio definita libertà di coscienza asserita grazie al voto favorevole con cui si dà per certa l’approvazione della proposta di legge sul matrimonio tra coppie dello stesso sesso. A sostenerla, infatti, hanno provveduto i socialdemocratici, i verdi, i liberali, la sinistra e una parte dei cristiano-democratici che da tempo sollecitavano e peroravano la causa.

 

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