Islam, l’Ordine sospende Facci. Vesuvio Live: e quando attaccò noi?

17 Giu 2017 14:28 - di Lorenza Mariani

L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha sospeso per due mesi Filippo Facci, corsivista di Libero, per un articolo contro l’Islam. Un provvedimento sancito contro il contenuto politicamente scorretto di alcuni passaggi dell’articolo pubblicato su Libero, considerati a sfondo razziale e nati sull’onda di uno sfogo – messo nero su bianco ormai un anno fa – in seguito alle sanguinarie stragi jihadiste che stavano colpendo l’Europa, e che, come noto, avrebbero poi anche continuato a infierire e a proliferare.

Facci sospeso dall’Ordine per aver criticato l’Islam

Frasi forti che hanno, passaggio dopo passaggio, costruito un’invettiva anti-islam che poi ha provocato la sanzione dell’Ordine. E la reazione dell’Ordine, a sua volta, ha scatenato i commenti indignati dei giornalisti di Vesuvio Live che, ancora esacerbati da un precedente articolo – sempre a firma Filippo Facci – reputato altrettanto discriminatorio nei confronti del popolo napoletano. E già di citazioni e stralci. «Ma se è vero che l’Islam, a dirla tutta, non è nemmeno una razza ma una religione, in realtà un’accusa di razzismo Facci l’avrebbe meritata anche per le righe avvelenate scritte contro la città partenopea» scrive Vesuvio Live in queste ore, citando poi il virgolettato incriminato.

E Vesuvio Live insorge contro l’Ordine e contro Facci

«E vale anche per quei poveretti che sono tutti indignati perché Giletti ha detto che a Napoli c’è ‘spazzatura in tutti i vicoli’ e che ‘è una città indecorosa’. Secondo il magistrato Nicola Quatrano, questi sarebbero ‘i soliti luoghi comuni’. Volevate il minimalismo? Eccolo: Napoli fa schifo, in tutta Europa non esiste una città del genere, lo pensiamo anche noi, e quello della spazzatura è un problema storico-culturale che nel tardo 2015 salta ancora agli occhi. E al naso»Commenti inequivocabili che, in occasione delle reprimenda dell’Ordine, i giornalisti di Vesuvio Live riperticano ad hoc sottolineando: «Due pesi e due misure, insomma, quelle utilizzate dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, quasi a cavalcare l’onda dell’opinione pubblica del momento»…

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