L’ira di Casaleggio: «Grillo, un casinaro. Il flop è colpa sua»

13 Giu 2017 11:43 - di Alberto Consoli
casaleggio

E’ l’ora dei processi e dello scambio di accuse reciproche in casa M5S. Che il fiasco delle elezioni amministrative possa essere valutato su scala nazionale per ora è secondario, materia per analisti e sondaggisti.  Resta da sottolineare che la débacle sta portando i grillini sono sull’orlo di una crisi di nervi. Sotto accusa ci sarebbero anche  le sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino. Cosa c’entrano? C’entrano eccome, (soprattutto la sindaca di Roma) , sono un pessimo bigliettoda visita, i cui scarsi risultati suonano come un momento della verità che ha allontanato molti elettori. Molti contestano la gestione immatura di Luigi Di Maio, troppo concentrato sulla legge elettorale e poco sul territorio – si apprende da rumors e retroscena su molti quotidioani. Ma il “redde rationem” all’interno del M5S alza i toni  quanto interviene lui:  Casaleggio Junior in persona punta il dito proprio sul leader Grillo, che  aveva provato  a ribaltare la frittata: “Gongolate sulla fine del Movimento, ma vi illudete. Noi in crescita, lenta ma costante”. Ebbene, la verità è che Casaleggio punta il dito accusatore proprio sul comico che avrebbe – secondo il figlio del fondatore del Movimento – definito come riporta Il Giornale “il casinaro che ha portato a questo crollo, magari prevedibile, ma non per questo ingestibile“. Cominciano a non piacere i metodi di selezione dei candidati, con al centro il pasticciaccio di Genova, un autetico suicidio tattico che Grillo ha avallato. Sempre secondo indiscrezioni, significativo sarebbe stato il tono della telefonata, di cui riferisce sempre Il Giornale, tra Davide Casaleggio e Alice Salvatore, la “leader” dei 5 Stelle in Liguria. Una telefonata piuttosto gelida tra i due. Insomma, Casaleggio junior sarebbe piuttosto seccato dalla cattiva gestione del Movimento creato da suo padre. 

Pizzarotti: “Con ol M5S non sarei arrivato al ballottaggio”

Ci si mette ad infierire Pizzarotti. la gestione dela caso Parma grida ancora vendetta. Se si fosse candidato con M5S sarebbe arrivato così alto al ballottaggio?, gli chiedono:  “Secondo me no, questo l’ho detto tante volte”, ha replicato il  sindaco di Parma, primo al ballottaggio col 35 per cento dei voti, in diretta ad Agorà Raitre. “Penso – ha aggiunto Pizzarotti – siano davanti agli occhi di tutti i problemi non risolti dentro i gruppi che si spaccano e i candidati che tendono a mancare, perchè tutti tendono a puntare ad andare in Parlamento”.

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