Francia, vince Macron nel “deserto”. Le Pen per la prima volta in Parlamento

19 Giu 2017 10:42 - di Redazione

Come previsto, il movimento del presidente francese Emmauel Macron stravince le elezioni legislative conquistando, dopo l’Eliseo, anche la maggioranza assoluta dell’Assemblée Nationale: insieme agli alleati di MoDem avrà 351 seggi su 577. Ma rispetto al primo turno di una settimana fa, l’affermazione di En Marche! è meno schiacciante e non annienta gli altri partiti. Non solo, ma la vittoria di macron si accompagna a una percentiuale di astensione mai vista prima, toccando il livello record del 56%

Marine Le Pen entra per la prima volta in Parlamento. La leader del Front National ha vinto il ballottaggio contro l’avversaria di En Marche! nella circoscrizione di Pas-de-Calais. Non ce l’ha fatta invece il suo numero due, Florian Philippot, che è stato battuto in Moselle. ll risultato del Front National non è brillante  (otto seggi) e non permette la formazione di un gruppo parlamentare. Lo avrà invece il gruppo della sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon che si aggiudica 17 di scranni. Altri 10 seggi vanno al Partito Comunista.

Républicains con più di 100 deputati, insieme ai loro alleati dell’Udi saranno il principale gruppo d’opposizione con 137 seggi. Non scompaiono i socialisti che avranno 46 rappresentanti, ma è una sconfitta storica per il partito. Solo 5 anni fa rappresentava il presidente e aveva 289 seggi. Il segretario Jean-Christophe Cambadelis non ha atteso neppure le proiezioni per dimettersi. 

Marine Le Pen: “L’astensione delegittima il Parlamento”

Sta di fatto che il primo partito di Francia è quello dell’astensione. E questo potrebbe indebolire il mandato di Macron, di fatto dimezzando il suo successo. Non a caso Marine Le Pen afferma che la scarsa partecipazione “deligittima il Parlamento” e sostiene che “Macron ha fatto precipitare il Paese nell’indifferenza”. “I francesi sono entrati oggi in uno sciopero generale civico”, commenta Melenchon, parlando di maggioranza “senza legittimità” e arrivando ad auspicare un “referendum per sapere se i francesi vogliono essere governati da questa minoranza”.

Républicains: “Risultato da non sottovalutare”

Quello dei Républicains, da mesi sotto pressione per lo scandalo Fillon e dilaniati dalle divisioni interne, è il risultato peggiore nella storia neogollista, ma il leader temporaneo – in attesa di congresso – François Baroin, invita a non sottovalutare un dato che potrà rappresentare una ripartenza per il partito di Sarkozy, essendo la formazione neogollista  “la prima opposizione”. Non solo il partito era distrutto nell’immagine dalla vicenda del candidato all’Eliseo François Fillon e al suo interno dalle “incursioni” di Macron, che ha portato alla guida del governo proprio Philippe e a due ministeri chiave altri importanti dirigenti della destra, Bruno Le Maire e Gerard Darmanin. Il risultato, dunque, non è disprezzabile. Le elezioni in Franccia segnano un profondo rinnovamento dell’Assemblea, con tantissimi esordienti, in gran parte appartenenti ovviamente a En Marche!, almeno 200 deputati che spontaneamente non si sono ripresentati, una “quasi-parità” uomo-donna – 246 su 577, non ancora il pareggio ma comunque un livello “rosa” mai raggiunto in passato – e tanti personaggi che hanno dato l’addio. L’età media dei legislatori, dopo il primo turno, è scesa da 55 anni a 48.

 

 

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