È morto l’ex cancelliere Helmut Kohl, il padre nobile della riunificazione tedesca

16 Giu 2017 18:28 - di Prisca Righetti

L’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl è morto. Lo scrive il quotidiano popolare Bild confermando il decesso annunciato via Twitter dal suo partito, l’Unione Cristiano Democratica (Cdu). Capo del governo tedesco dal primo ottobre 1982 al 27 ottobre 1998, Kohl è passato alla storia come il cancelliere della riunificazione della Germania, realizzata sotto la sua guida il 3 ottobre 1990 e nell’ottica – lungimirante quanto ambiziosa – di una Germania unita e democratica in un’Europa unita.

Helmut Kohl, il padre nobile della Germania unita

Indiscusso leader della Cdu dal 1973 al 1998, Helmut Kohl – nato il 3 aprile 1930 – aveva 87 anni, la maghgior parte dei quali spesi in politica e vissuti nel partito che lo ha lanciato e visto crescere; forse anche per questo i due figli dell’ex cancelliere – avuti dalla prima moglie, morta nel 2001 – Walter e Peter, hanno preso le distanze da lui, denunciando a più riprese, tra interviste e ospitate tv, la freddezza del padre, la cui vera famiglia, arrivarono anche a scrivere in un libro, non erano la moglie o i figli, ma la Cdu. Se a questo si aggiunge poi il fatto che, sempre i figli, hanno in diverse occasioni anche accusato la seconda moglie di Kohl, di 34 anni più giovane di lui, di tenere di fatto «sequestrato» il padre, sposato nel 2008, si capisce come e quanto le relazioni familiari non fossero proprio serene per l’ex cancelliere tedesco.

La Cdu, la vera famiglia di Kohl

Dunque, la sua vera famiglia, quella al cui interno crescere e rifugiarsi, la dimensione verso la quale rivolgere attenzioni e impegno, per Kohl – nato il 3 aprile 1930 a Ludwigshafen da una famiglia cattolica e conservatrice – è sempre stata la Cdu, il partito in cui è entrato a 18 anni, avviando così una carriera che lo ha visto esercitare il mandato di deputato per 40 anni, presiedere la Cdu per 25, sedere per sette anni sulla poltrona di primo ministro del Land Renania-Palatinato, e ricoprire per 16 anni l’incarico di cancelliere. Capo del governo prima della Germania ovest dal 1982 al 1990 e poi della Germania unita fino al 1998, l’uomo considerato in patria – e in tutta Europa, per la verità – il padre nobile della riunificazione della Germania, ha lasciato la politica nel pieno dello scandalo sui fondi neri intascati per la Cdu, scandalo a seguito del quale si è anche deteriorata la sua relazione con gran parte del partito cristianodemocratico.

Di lui Angela Merkel ha detto…

Poi, facendo un lungo balzo in avanti nella sua biografia, si sarebbe stato ancora poco di rilevante dal pu to di vista politico-istituzionale, complice il fatto che dal 2008 in poi, a causa di una caduta, Kohl ha subito un trauma che lo ha costretto su una sedia a rotelle e che lo ha molto limitato nella sua capacità di espressione. Da allora ha vissuto in rigoroso e dignitoso silenzio, molto ritirato, e sempre accompagnato dalla sua seconda moglie, Maike Kohl-Richter. Di lui la Mekel ha detto: «Riuscì a compiere l’acrobazia politica della riunificazione in armonia con tutti i nostri vicini. E vi riuscì perché alimentò il sentimento di fiducia per anni, come nessun altro, da Washington a Parigi, Londra, Bruxelles e Mosca. Questo cancelliere della fiducia è stata una benedizione per noi tedeschi».

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