E a Fontana di Trevi spuntano i cartelli anti-tuffi: «Non siete mica Anita Ekberg»
Solo pochi giorni fa la sindaca Raggi ha firmato un’ordinanza con cui ha sancito una serie di divieti applicati a circa 40 fontane della capitale di particolare interesse storico, artistico e archeologico, inclusi basamenti e piccoli particolari ornamentali. peccato però che, come tristemente noto e dimostrato, non ci sono cancellate, recinzioni, cestini, diktat e censure che tengano: autorevoli bandi capitolini e la segnaletica “anti-maleducati”, così come il richiamo alla regolamentazione degli accessi, non garantiscono una risposta definitiva al problema. Ma tant’è: e naturalmente, tra le fontane di Roma interessate dall’ordinanza protettiva non possono mancare le Fontane dei Leoni, del Nettuno e della Dea Roma a piazza del Popolo, la Fontana della Barcaccia a piazza di Spagna, le Fontane dei Quattro Fiumi, del Moro e del Nettuno a piazza Navona, e, dulcis in fundo, la Fontana di Trevi.
I cartelli anti-tuffi alla Fontana di Trevi
Eppure, sordi a richiami istituzionali, e per lo più ignari della petizione capitolina, orde di turisti e manipoli di romani, continuano come se niente fosse a bivaccare e oltraggiare lo storico monumento in pregiato marmo di Carrara, costringendo vigili e agenti di polizia a un continuo richiamo all’ordine. E così, qualora non dovessero bastare i fischietti e le multe della municipale, quattro agenti fissi nessi a presidio della Fontana di Trevi, la cui incolumità è continuamente minacciata da chi soggiorna sui suoi marmi, da chi scavalca e mette ammollo i piedi, e dalla ressa di passanti che si accalca, anche se solo di passaggio, intorno al suo perimetro, ora spuntano anche i cartelli contro i tuffi e quelli anti-pattumiera. E al monito di «non siete mica Anita Ekberg» i più ottimisti sperano che il beffardo richiamo all’ordine possa funzionare. Almeno per un po’…