Divieto di burka negli uffici veneti, il centrodestra approva, la sinistra s’indigna
Linea dura su chi non si rende riconoscibile negli uffici pubblici. Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi un nuovo Regolamento sulle modalità di accesso alle sedi istituzionali della Regione, gli Enti strumentali e le strutture sanitarie regionali. Il provvedimento è stato approvato con i voti della maggioranza mentre le opposizioni hanno contestato la presunta “discriminazione ideologica” contro gli stranieri; la norma vieta infatti l’accesso alle persone che “celano, travisano o nascondono il volto anche attraverso l’uso di indumenti quali il burqa e il niqad”. Secondo il capogruppo di Forza Italia in Veneto, Massimiliano Barino, “il nuovo Regolamento è un atto molto importante che, nei limiti delle competenze della Regione in tema di sicurezza, mira a ridurre i rischi per le persone negli uffici pubblici: sedi istituzionali della Regione del Veneto, Enti del Servizio Sanitario regionale e ospedali, enti strumentali e organismi sottoposti a controllo e vigilanza della Regione. L’obiettivo è consentire controlli degli accessi più efficaci, anche impedendo di occultare, in vario modo, i propri connotati fisici celando così la propria identità”.
«Dispiace – continua il capogruppo di Forza Italia – che per una norma di tale buon senso si sia tentato di tacciare la maggioranza di un certo ‘razzismo’: mi sarei aspettato un’ampia convergenza, e un voto unanime. O il tema della sicurezza non è un patrimonio comune, come si continua a sbandierare in molte occasioni, oppure la realtà è ancor più grave, ossia non ci si rende conto della realtà. Purtroppo, i fatti di cronaca testimoniano con troppa frequenza che la sicurezza non è ancora garantita come vorremmo. È ora di smettere i panni dei buonisti e di alzare piuttosto l’asticella dell’allerta proprio perché siamo vulnerabili anche nelle situazioni quotidiane»