Consip, indagato per depistaggio il vicecomandante del Noe Sessa
Nuovo colpo di scena nell’inchiesta Consip. La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di depistaggio il vicecomandante del Noe dei carabinieri, il colonnello Alessandro Sessa che, in questi minuti, è sotto interrogatorio davanti all’aggiunto Paolo Ielo, al sostituto Mario Palazzi, titolari dell’inchiesta e al procuratore capo Giuseppe Pignatone.
L’alto ufficiale, che se condannato, rischia fino a 8 anni di carcere, era già stato sentito come persona informata sui fatti per la vicenda riguardante il suo sottoposto, il capitano dei carabinieri Giampaolo Scafarto che, sbobinando i nastri delle intercettazioni, era incorso in alcuni gravi errori riportati in una sua informativa consegnata poi a piazzale Clodio.
L’accusa a Sessa, chiamato nuovamente oggi dai magistrati a spiegare certe sue precedenti dichiarazioni, origina, evidentemente, da alcune sue dichiarazioni rilasciate a verbale nel momento in cui fu interrogato dai magistrati romani che volevano capire come il Noe potesse aver fatto quegli errori nell’informativa che era alla base delle richieste di arresto.
Ma la vicenda potrebbe riservare ancora sorprese. Nel suo interrogatorio, su precisa domanda dei pm capitolini, il capitano Scafarto sostenne che fu il sostituto procuratore di Napoli, Henry John Woodcock, anche lui titolare di un filone di inchiesta su Consip, a dirgli «di fare un apposito capitolo sul coinvolgimento dei Servizi segreti».
E, intanto, è stata definita la data della prima udienza dell’inchiesta Consip che vedrà alla sbarra l’imprenditore campano Alfredo Romeo e per l’ex-dirigente Consip Marco Gasparri, accusati di concorso in corruzione nell’inchiesta sugli appalti della centrale acquisti della Pubblica amministrazione. Il processo partirà il 19 ottobre poiché il gip ha accolto la richiesta di rito immediato avanzata dalla Procura di Roma la scorsa settimana. Sia Romeo che Gasparri rischiano dai 6 ai 10 anni.