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Celebra la Repubblica Sociale il 2 giugno: scatta il “linciaggio” della sinistra

Celebra la Repubblica Sociale il 2 giugno: scatta il “linciaggio” della sinistra

Home livello 2 - di Robert Perdicchi - 3 Giugno 2017 - AGGIORNATO 3 Giugno 2017 alle 17:53

“2 giugno. L’unica Repubblica è quella sociale”. Un post nostalgico, quello di Pietro Di Mino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Corsico (Fratelli d’Italia-An) che ha scatenato un putiferio sui social e sui giornali, con i “compagni” che nel giorno della Festa della Repubblica hanno scatenato la gogna sul web. Fino al punto da costringere Di Mino a rimuovere il post su Fb con un’immagine dei carabinieri che sfilano in alta uniforme davanti al Colosseo sul quale è esposto il Tricolore. Sul Corriere della Sera l’assessore di Fratelli d’Italia è stato costretto a difendersi così: «Volevo soltanto riferirmi al fatto che oggi i valori della Costituzione non vengono rispettati. Il diritto al lavoro, alla salute, al sostegno ai disabili e alle famiglie in difficoltà e anche il diritto di espressione».

Poi, in un post successivo, Di Mino ha riepilogato il tutto così: «Credo si stia cercando di dare un significato ben diverso ad una semplice immagine indubbia, quella della bandiera, e dei nostri valori sociali costituzionalmente riconosciuti e per i quali ho dato il mio impegno costante. Sono i valori di un paese che non ha mai dimenticato il suo ruolo primario assistenziale e la cui carta fondamentale, peraltro citata spesso a sproposito in questi giorni, richiede espressamente l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. I fraintendimenti strumentali sono inutili e si discostano dai compiti degli amministratori oltreché dai valori essenziali e fondanti della Repubblica». Intanto, però, la cagnara s’era già scatenata, con il centrosinistra del comune milanese a chiedere le dimissioni. «Il post pubblicato da Di Mino è gravissimo e denota una totale mancanza di rispetto per le istituzioni che rappresenta e per il suo ruolo di assessore. Il sindaco, se tiene alle legalità democratica e costituzionale, dovrebbe togliergli le deleghe immediatamente», ha scritto Maria Ferrucci (Pd). Tanto rumore per nulla, ma quando si tocca Salò…

 

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3 Giugno 2017 - AGGIORNATO 3 Giugno 2017 alle 17:53