Bordata di Marra alla Raggi che rischia il rinvio a giudizio: «È da psicologo»

22 Giu 2017 11:14 - di Stefania Campitelli

Virginia Raggi ha bisogno dello psicologo. Parola di Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca grillina, arrestato per corruzione. Nelle nuove intercettazioni dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma, riportate da Repubblica, spuntano nuove prove sulla partecipazione del collaboratore fidatissimo della Raggi sull’iter che si è concluso con la promozione del fratello Renato alla direzione Turismo del Campidoglio. «Mi sta addebitando che non sono stato sufficientemente chiaro, aperto. Che non gliel’ho detto dieci volte invece di nove. (Raggi, ndr) mi sta dando dello scorretto…», si confida Marra con l’assessore al Commercio Adriano Meloni e poi con l’amica Concetta, conoscenza in comune con l’ex vicesindaco e attuale assessore allo Sport Daniele Frongia. Parole che contraddicono vistosamente la tesi della Raggi nella relazione inviata all’Anac subito dopo la nomina., che le costerà probabilmente il rinvio a giudizio per falso.

Marra: Virginia è arrabbiatissima

L’ex braccio destro racconta che la Raggi «è arrabbiatissima. Addirittura ha usato parole del tipo “me l’hai messa in c…” È arrabbiata perché non gliel’ho detto sufficientemente. Dice “ma non me l’ha fatto capire bene, non me l’ha detto con quella chiarezza che mi serviva. Mi doveva svegliare”. E vabbè, la prossima volta faccio un esame psicologico pe’ capì come te lo devo dire. È “na follia, guarda”», dice Marra. Poi aggiunge di non capire come la Raggi, prima d’accordo nel promuovere il fratello Renato a capo dei vigili, ora sia furiosa per una gratifica inferiore: «Che dici a fare davanti a 15 persone “guarda un po’ che cazzo, io non posso fa, guarda un po’ che coglioni che non lo posso fa comandante sennò la stampa mi attacca”. E allora devi essere coerente!».

«Revocate me, ho sbagliato, ne prendo atto»

Davanti all’ipotesi di un annullamento della nomina del familiare, Marra sbotta: “Revocate me. Dico ho sbagliato io, ne prendo atto e andiamo avanti. Non vi faccio ricorso, revocate me”». Puntualissima la ricostruzione dei vertici a porte chiuse: «Oggi ha fatto l’ennesima riunione, si so’ appiccicati lei (Raggi, ndr) e Salvatore (l’ex capo della segreteria politica Romeo, ndr) come al solito, si so’ mandati a quel paese urlando». L’amica Concetta interviene: «Nessuno tra di loro pensa che tu abbia fatto un tranello». «E no – replica Marra – lei (Raggi, ndr) dice di sì. L’ha ripetuto due, tre volte. Dice che non gliel’ho detto. Cioè, lei voleva che la svegliassi». Gelo: «Mo’ lei sta in fase rem, in fase di studio», ironizza ancora Marra che definisce «mignotte mentali» Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna, le ortodosse del M5S. «Mi chiamano colleghi e amici per esprimermi vicinanza, giornalisti per chiedermi un commento sulle parole di  Marra, che mi avrebbe definito una “mignotta” – scrive su Facebook la Lombardi –  anzi, una “mignotta mentale”. Ma cosa dovrei pensare? È un’altra medaglia al valore, un altro motivo d’orgoglio per aver difeso con i denti il M5S e la mia città».

Colomban annuncia le dimissioni

Intanto l’assessore capitolino alle Partecipate, Massimo Colomban, annuncia che a settembre lascerà il suo incarico nella giunta Raggi, accettato solo lo scorso dicembre su invito diretto di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. «A settembre conto di tornare in toto alla mia attività», ha spiegato al Messaggero, «il mio è un assessorato di scopo, quindi a tempo, sto completando tutta la riorganizzazione della governance delle partecipate. La sindaca lo sa: sono stato chiamato per una missione…».

 

 

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