Amministrative, il Pd teme la batosta. Renzi diserta le piazze dei ballottaggi
Matteo Salvini sarà a a Genova. Silvio Berlusconi a Monza. Matteo Renzi, invece, non farà nessun comizio di chiusura per i ballottaggi di domenica. “Abbiamo scelto di non politicizzare le amministrative”, spiega il responsabile Enti locali dem, Matteo Ricci. I maligni danno un’altra versione: quella che il segretario si tenga lontano da una sfida complicata per il Pd. Al momento, sui 20 capoluoghi al ballottaggio, solo Piacenza sarebbe un po’ più ‘sicura’ per i dem. Le altre sfide, tutte contro il centrodestra visto il flop dei 5 Stelle al primo turno, sono in bilico.
Con il timore che si ripeta quanto accaduto a Roma e Torino, sebbene a parti invertite con gli elettori 5 Stelle a votare centrodestra pur di dare una ‘botta’ a Renzi. Sfide insidiose anche in comuni più piccoli, ma significativi. Vedi Sesto San Giovanni, la Stalingrado lombarda, la roccaforte rossa. Qui il sindaco uscente, Monica Luigia Chittò, eletta la scorsa tornata sfiorando il 70% al ballottaggio, stavolta si è fermata al 30,97 al primo turno. Sfide che si giocano su una manciata di punti percentuali, dicono dal Pd. Di qui l’appello al voto e all’unità degli elettori di centrosinistra affidato al vicesegretario Maurizio Martina e a Ricci, al termine di una settimana però non proprio idilliaca nei rapporti con tra Pd e Mdp. Argomenta il sindaco di Pesaro: “Non dobbiamo caricare di un voto politico le amministrative. Domenica -dice Ricci- si votano i sindaci e questo è un voto che prescinde dalle dinamiche politiche nazionali”.
Certo, l’appello all’unità stride con le tensioni che percorrono il centrosinistra. Tra Pd e fuoriusciti e anche tra gli stessi dem. Non è stata gradita, per dire, la decisione di Andrea Orlando e dei suoi di andare in piazza con Giuliano Pisapia il 1° luglio. Dove ci saranno anche i fuoriusciti di Mdp, con Pier Luigi Bersani che interverrà dal palco. E ci sarà pure Massimo D’Alema. L’antirenzismo in sostanza, pur con gradi di intensità diversi.
Ma occorre anche compattare gli elettori: “Dove il centrosinistra non si è presentato compatto, è essenziale riunire l’elettorato- afferma Ricci – Specie in quelle città dove si rischia una vittoria di Salvini che ha messo un po’ il cappello dappertutto al Nord. Penso a Genova, in particolare. Confido che gli elettori democratici di quella città, non la lascino in mano a Salvini…”. Anche Martina chiama al voto per fermare le destre: “In ogni città al ballottaggio domenica noi lavoriamo in modo aperto e unitario con le coalizioni per non consegnare le amministrazioni alla propaganda di Salvini e Berlusconi”.