Adesso arriva pure la hit delle città gay friendly: e Madrid sbaraglia tutti

28 Giu 2017 11:51 - di Giulia Melodia

Un movimento che è diventata una lobby, quello rappresentato e animato dall’universo arcobaleno dei sessi che, da quella fatidica notte a cavallo tra il 27 e il 28 giugno del ’69 – storica data a cui si fa risalire la nascita della nouvelle vague Lgbt, quella che annovera i moti di contestazione aizzati contro la polizia di New York mandata a sgomberare  uno storico luogo di ritrovo della comunità gay del Greenwich Village – di strada ne ha fatta, tra marce e diritti acquisiti nei parlamenti di mezzo mondo. 

La hit delle città gay friendly: in vetta Madrid

Talmente tanta che, nonostante malumori e lagnanze croniche ostentate in continuazione della comunità omosessuale – e da tutte le sue sempre più numerose sfaccettature e nuove acquisizioni – che si è arrivati al punto da stilare la classifica delle città più “ambiziosamente” gay friendly. Un sondaggio che, come tutte le indagini demoscopiche, conferma l’attenzione rivolta all’universo arcobaleno. Un’analisi statistica che, neanche troppo a sorpresa, rivela come sia Madrid la capitale mondiale dell’accoglienza Lgbt. Subito sotto Madrid, invece, si collocano un’altra capitale europea, Amsterdam, e Toronto, seguite da una sorprendente Tel Aviv e dalla solita Londra. 

Tra le migliori 100 città Lgbt Tel Aviv e Toronto

A condurre la ricerca, come spiegato in un esaustivo servizio dedicato al tema sul sito dell’Agi, è stata Nestpick, «una piattaforma digitale olandese per gli affitti a medio e lungo termine da poco entrata anche sul mercato di alcune città italiane, che ha messo in fila le migliori 100 città Lgbt». Ebbene, il rilevamento premia la Spagna figlia di Zapatero – e dei suoi degni eredi – come la patria delle opportunità civili e dell’accoglienza socio-turistica, meta di pregio e nazione ideale sia degli ispanici che per gli occasionali ospiti vacanzieri omosessuali, che spicca tra le capitali maggiormente politically correct del vecchio continente. 

Anche Roma e Milano in classifica: all’84° e al ’97° posto 

E nella classifica figurano, ma in fondo alla hit, anche le nostre Roma e Milano – rispettivamente all’84° e al ’97° posto – segno che nonostante il dibattito in corso e le acquisizioni civili raggiunte e condivise in materia di tutela dei diritti per le coppie dello stesso sesso – gay pride e rivendicazioni social-trasgressive ancora non riescono ad assurgere al rango di ovvietà da istituzionalizzare e a scardinare l’idea di eccezione rispetto alla dimensione della famiglia fondata sull’unione di un uomo e di una donna. Per quanto obsoleto, retrogrado e anti-turistico possa sembrare…

 

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