A Domodossola “coprifuoco” per i migranti. Il sindaco: “Troppi reati”

19 Giu 2017 20:38 - di Redazione

I migranti ospitati nella nostra città siano invitati a rientrare, entro le 20, nel centro che li ospita, pena l’espulsione. È quanto chiede il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, che ha scritto al prefetto di Verbania, invitandolo a applicare il coprifuoco per gli extracomunitari. Nelle scorse ore su Facebook Pizzi, eletto con una coalizione di centrodestra, ha poi scritto che “l’orario di rientro alle ore 20.00 e il fatto che in città possa circolare solo un numero limitato di migranti potrà garantire una maggiore sicurezza ed una verifica puntuale del rispetto delle regole, limitando il disagio sociale”. “Pd e 5 Stelle ci hanno spiegato che, considerata la scarsa educazione di alcuni ragazzi italiani e la perdita di valori della nostra società, dovremo continuare ad accogliere in Italia una marea infinita di clandestini, mantenerli in tutto e per tutto e fargli fare quello che gli pare come turisti in vacanza”, conclude il primo cittadino del comune piemontese.

Sinistra Italiana ironizza: “A Domodossola c’è il podestà”

La proposta del sindaco di Domodossola ha mandato su tutte le furie la sinistra. «A Domodossola – attacca Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana – c’è un politico che pensa di essere il podestà e di imporre il coprifuoco per i migranti. Qualcuno gli ricordi che le leggi razziali sono state una macchia d’infamia per il nostro Paese. E non c’è affatto bisogno di ripeterle. Ci sono problemi di ordine pubblico? Problemi di criminalità? Una persona seria, un politico serio chiede più forze dell’ordine, più controllo del territorio, non certo provvedimenti razziali …».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *