Uso dello smartphone alla guida: ecco che cosa si rischia

31 Mag 2017 19:26 - di Redazione

Un selfie al volo, lo squillo che non si riesce ad ignorare, l’irresistibile trillo della chat a cui si butta sempre l’occhio e l’immancabile risposta nonostante le mani sul volante. L’uso sconsiderato dello smartphone alla guida è aumentato, così come l’attenzione delle forze dell’ordine per arginare un fenomeno killer sulle strade. L’incremento delle contravvenzioni è un doppio segnale in questo senso. «Lo scorso anno sono aumentate del 25% rispetto al 2015 le infrazioni contestate, relative all’art. 173 del codice della strada, che vieta l’utilizzo di apparecchi radiotelefonici durante la guida, senza auricolare o vivavoce», sottolinea all’Adnkronos il commissario capo della Polizia di Stato Alessandro Abruzzini. Nei primi 5 mesi del 2017, inoltre, si registra un +17% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

I dati fanno riferimento agli accertamenti svolti dalla Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri, escluse quindi tutte le violazioni contestate dalle polizie locali e provinciali. I trasgressori colti con il cellulare alla guida rischiano oggi una multa da 161 euro, più la decurtazione di 5 punti dalla patente. Solo in caso di recidiva nel biennio la sospensione della patente da uno a 3 mesi. «Tutto questo non basta per arginare il pericolo numero uno sulle strade: la distrazione al volante. E’ tra le principali cause, se non la prima, di incidentalità nel nostro Paese e nel resto d’Europa. Ecco perché è auspicabile la modifica dell’art. 173». 

Gli incauti automobilisti protrebbero in un prossimo fututo rischiare grosso. «È necessario porre un freno, aumentare l’efficacia deterrente della sanzione – spiega -, attualmente irrisoria, per mantenere alta l’attenzione di chi guida. L’ideale sarebbe intervenire prevedendo sanzioni accessorie che vadano a colpire o la patente o l’auto con la quale viene commessa la violazione» . Quindi, sospensione immediata della patente o fermo del veicolo per qualche mese. Non si tratta di  semplici ipotesi, ma di possibilità, tra non molto, reali, con la sensibilizzazione crescente dell’opinione pubblica e del legislatore. 

Nel frattempo, la Polstrada, aggiunge Abruzzini, “ha avviato già da tempo delle operazioni cosiddette ad ‘alto impatto’ per il contrasto di questo fenomeno. In strada vengono impiegate pattuglie dedicate all’accertamento di queste specifiche violazioni e nel 2016 ne sono state contestate 4.722. In vista dell’estate queste operazioni saranno intensificate”.

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