Un poliziotto in aula: “Ho visto Corona spaventato dall’ex calciatore Sculli”
ll calciatore Giuseppe Sculli, nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito detto ‘U Tiradrittu’, sarebbe stata una minaccia “seria” per Fabrizio Corona. “Ho visto Corona davvero spaventato” perché Giuseppe Sculli “è un grosso malavitoso”. L’ex calciatore di serie A al centro delle cronache gli avrebbe chiesto dei soldi “non un prestito ma una grossa cifra, forse 500mila euro ma non ricordo esattamente. Io ci ho ravvisato un tentativo di estorsione”. A parlare in aula, nel processo che vede Fabrizio Corona come imputato, è un poliziotto del commissariato milanese Garibaldi-Venezia, il quale aveva il ruolo di controllare che l’ex fotografo dei vip rispettasse le misure di prevenzione imposte dal giudice di sorveglianza.
L’agente racconta un episodio della scorsa estate in un locale pubblico di Milano quando Corona gli racconta di “un litigio” con due persone, di cui una è Sculli “un soggetto già noto”. Il poliziotto gli consiglia – di fronte alla presunta richiesta di denaro da parte dell’ex attaccante – di denunciarlo oppure di avvisarlo nel caso si fossero nuovamente incontrati. Dopo qualche giorno Sculli si sarebbe presentato nella palestra frequentata da Corona, ma i due non si sarebbero incontrati. “In quella circostanza ho visto Corona davvero spaventato”, racconta l’agente che ha raccolto la confidenza dell’imputato.
Al centro della deposizione c’è anche l’episodio avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso quando “Corona mi ha chiamato e mi ha detto ‘mi è appena scoppiata una bomba carta sotto casa, non so cosa fare, non so se è per me’. Io ho immediatamente pensato a Sculli e alla richiesta di estorsione”, afferma il poliziotto. Poi “si viene a sapere che c’è un altro ordigno non esploso” vicino casa di Corona e la squadra Mobile diventa titolare dell’indagine. “Stava prendendo una brutta piega la situazione”, chiosa il poliziotto.