Trump fiducioso: “La pace in Medio Oriente è possibile, tutti la vogliono”

23 Mag 2017 14:53 - di Annamaria Matticari

La pace in Medio Oriente “è possibile”. Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump, dicendosi convinto che sia i palestinesi che gli israeliani “vogliono la pace”. Il presidente Usa è stato ricevuto stamattina a Betlemme, in Cisgiordania, dal leader dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas. Secondo quanto riferito dai media palestinesi, Trump e Abbas hanno avuto un colloquio di circa un’or. La visita a Betlemme di Trump arriva all’indomani di quella in Israele dove ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu. “Il presidente Abbas mi ha assicurato di essere pronto a lavorare in buona fede per un accordo di pace e il premier Netanyahu ha fatto lo stesso”. Lo ha dettoTrump durante la conferenza stampa Betlemme dopo l’incontro con il leader palestinese, ribadendo che l’America è pronta a dare tutto il suo aiuto per “forgiare la pace tra israeliani e palestinesi”. Trump si è detto poi “fermamente” convinto della possibilità di raggiungere un accordo che potrà avere conseguenze positive per tutta la regione.

Netanyahu pronto ad affiancare Trump nella lotta al terrore

Entrambi capi di Stato hanno deplorato con forza l’attentato terroristico di Manchester. “Spero che sarai ricordato nella storia come il presidente che ha ottenuto la pace tra israeliani e palestinesi”, ha affermato Mahmoud Abbas, rivolgendosi al presidente Usa, durante la dichiarazione alla stampa successiva al loro incontro a Betlemme. Ribadendo la necessità che venga creato uno Stato palestinese entro i confini del 1967 e con capitale Gerusalemme, Abbas ha sottolineato che “il conflitto con Israele non è di natura religiosa” e si è detto pronto al “dialogo con gli israeliani”. “I nostri problemi riguardano l’occupazione, gli insediamenti e il rifiuto di Israele di riconoscere il nostro Stato”, ha proseguito il leader palestinese, che ha quindi sollevato la questione dei palestinesi in sciopero della fame nelle carceri israeliane chiedendo al governo dello Stato ebraico di trattarli “con umanità”. Nei Territori palestinesi, ha concluso Abbas, devono essere “costruiti ponti, non muri”. E ha concluso: “I palestinesi sono pronti a collaborare con il presidente Trump per stringere un accordo di pace storico con gli israeliani, così come ad agire con lui come partner nella lotta al terrorismo”. “Che il nostro popolo ottenga la libertà e l’indipendenza: questa è la chiave della pace e della stabilità nella nostra regione e nel mondo”, ha sottolineato Abbas. Successivamente Trump e la moglie Melania hanno visitato il Museo dell’Olocausto. “Il nostro lavoro è quello di assicurare che continuino a perdere, li sconfiggeremo”. E’ quanto ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in un riferimento al termine “perdenti” usato dal presidente degli Stati Uniti Trump per definire i terroristi responsabili dell’attacco a Manchester. “Non importa dove avviene, Manchester, San Bernardino o Gerusalemme – ha scandito, parlando dal Museo dell’Olocausto – il terrore è terrore. Dobbiamo essere tutti uniti per sconfiggerlo”.

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