Quasi tutti i bambini che sbarcano in Italia non sono accompagnati

19 Mag 2017 14:06 - di Redazione

Secondo un nuovo rapporto Unicef lanciato oggi, a livello globale i bambini rifugiati e clandestini che si sono spostati da soli hanno raggiunto un numero record, quasi quintuplicato dal 2010. Tra il 2015 e il 2016 sono stati registrati almeno 300.000 bambini non accompagnati e separati in circa 80 Paesi, rispetto ai 66.000 tra il 2010 e il 2011. Tra il 2015 e il 2016, in 80 Paesi, 200.000 bambini non accompagnati hanno fatto richiesta di asilo, mentre 100.000 bambini non accompagnati sono stati arrestati al confine Stati Uniti-Messico. Tra il 2015 e il 2016, 170.000 bambini non accompagnati hanno fatto richiesta di asilo in Europa. Il 92% di tutti i bambini arrivati in Italia via mare nel 2016 e nei primi mesi del 2017 erano non accompagnati e separati. A livello globale circa il 28% dei clandestini sono bambini. In Africa Sub Sahariana e in America Centrale e nei Caraibi sono stati riscontrati i tassi più alti di bambini fra le vittime di tratta accertate, rispettivamente il 64 % e il 62%. Circa il 20% dei responsabili di traffico ha legami con organizzazioni per la tratta di esseri umani. Quello che è certo è che all’Italia un minore costa infinitamente di più rispetto a un clandestino adulto.

Non è chiaro se i bambini vengano rapiti o affidati dalla famiglia

Quello che non si capisce è come facciano questi minori a trovarsi tra i clandestini: se siano le stessa famiglie ad affidarli agli scafisti o se vengano proprio rapiti. ”Un bambino è un bambino – Proteggiamo i bambini in fuga da violenze, abusi e sfruttamento” presenta un quadro generale della situazione dei bambini rifugiati e migranti, le motivazioni dietro ai loro viaggi e i rischi che affrontano lunga lo strada. Il rapporto mostra che un numero in aumento di bambini sta percorrendo rotte sempre più pericolose, spesso in balia dei responsabili di traffico e di tratta, per raggiungere le loro destinazioni. Questo è il motivo per cui è necessario un sistema di protezione globale che tenga questi bambini al sicuro da abusi, sfruttamento e morte. ”Anche un bambino che fugge da solo è troppo, e, già oggi, il numero di bambini che si mettono in viaggio da soli è sconcertante – noi adulti non li stiamo proteggendo”, ha dichiarato Justin Forsyth, vice direttore generale dell’Unicef. ”Responsabili di traffico e di tratta senza pietà stanno sfruttando le loro vulnerabilità per un guadagno personale, aiutando i bambini a superare i confini solo per venderli e costringerli alla schiavitù e alla prostituzione forzata. È immorale il fatto che non stiamo difendendo adeguatamente i bambini da questi sfruttatori.”

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