Mai stancarci di lavorare per una vera pacificazione nazionale

2 Mag 2017 12:00 - di Ignazio La Russa
Sabato a Campo X, cimitero Musocco di Milano, laddove riposano noti e ignoti della RSI, diverse centinaia di giovani hanno manifestato con il saluto romano per “rendere onore ai caduti”. 
 
In realtà hanno voluto soprattutto dare risposta all’assurdo divieto  emesso per il 25 Aprile, di commemorare in gruppo “quei” morti. 
Qual è la morale ? 
Primo: con i divieti ridicoli e antistorici, non si risolvono i problemi. Ammesso che possa essere mai considerato un “problema” il ricordo civile di chi diede la vita per la propria Idea e per la Patria. 
 
Secondo: l’esibizione organizzata di gesti e modalità come avvenuto a Campo X finiscono per aiutare pesantemente i Boldrini di turno (e sono tanti nei posti di potere) a chiedere repressione anziché condivisione di una unica storia d’Italia. Una storia condivisa in tutte le sue luci e le sue ombre.  
 
Non dobbiamo stancarci mai di lavorare, a ben oltre 70 anni dalla fine della guerra civile, per quella pacificazione nazionale che per esempio la Spagna con la valle de Los Caidos, riuscì subito a realizzare dopo una terribile lotta fratricida.

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