Legge elettorale, il Rosatellum ottiene il via libera in Commissione

23 Mag 2017 16:43 - di Redazione
rosatellum

Sì della commissione Affari costituzionali della Camera al testo base sulla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, presentato dal Pd.  A favore, oltre ai democratici, hanno votato Ala, Lega, Svp, Democrazia solidale, contraria nel merito ma disponibile a contribuire all’avvio dell’iter. Contrari Fora Italia, Sinistra italiana, Mdp, Cinquestelle e Alternativa libera. Assente Ap, astenuti Direzione Italia, Civici innovatori, Per l’Italia e Fratelli d’Italia.

Il voto per avviare l’iter: ora si pensa alle modifiche

Il testo, al centro di numerose controversie tra i partiti, è considerato dai più come una semplice base di partenza, che da alcuni è stata votata di fatto con l’unico scopo di avviare l’iter. «C’è disponibilità al dialogo, vediamo su quali punti concretizzare questo dialogo», ha detto il relatore Emanuele Fiano, mentre per il presidente della commissione, Andrea Mazziotti, «è molto difficile fare una previsione oggi». Per la Lega Giancarlo Giorgetti ha chiarito che «abbiamo votato a favore perché il nostro unico interesse è portare gli italiani alle urne il più presto possibile. Se ci fossero proposte di miglioramenti siamo assolutamente disponibili a considerarle purché non siano solo alibi per perdere ancora tempo».

Un testo che non convince

Pronta a confrontarsi su possibili miglioramenti in base agli emendamenti si dice poi Forza Italia, che tuttavia ribadisce il no al testo, per i rischi di incostituzionalità dovuti agli «effetti distorsivi» che può produrre. E «assolutamente critici nel merito», ma favorevoli ad accelerare l’iter sono anche gli esponenti di Fratelli d’Italia, come spiegato da Ignazio La Russa, mentre il M5s ha parlato di «un testo perfettamente disegnato contro di noi», minacciando che «se vanno avanti così si schianteranno, perché senza di noi non si può approvare una legge elettorale al Senato»

Cosa prevede il Rosatellum

Il Rosatellum prevede un 50% di proporzionale e un 50% di maggioritario. Nella parte proporzionale sono previste liste da 2 a 4 candidati e ogni partito va da solo. Nella parte maggioritaria il confronto è nei collegi uninominali (303 per la Camera, cui vanno aggiunti regioni speciali ed estero, e 150 per il Senato) ed è prevista la possibilità di presentarsi in coalizione. Ci si può candidare al massimo in 3 collegi del sistema proporzionale e in uno solo del sistema maggioritario. C’è una soglia di sbarramento al 5%.

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