Legge elettorale, FdI: «Noi ci siamo, ma nessuno pensi di imbrogliare gli italiani»

30 Mag 2017 15:08 - di Viola Longo
rampelli referendum

Una «posizione laica» sulla soglia di sbarramento e nessun timore del proporzionale, anche se con la richiesta di «conservare almeno un pezzo di maggioritario». Fratelli d’Italia è disponibile a discutere la legge elettorale così come è stata presentata dal Pd, il partito inoltre è «pronto» ad andare al voto anticipato, ma su una cosa ha posto dei paletti fermi: gli italiani devono poter scegliere davvero e, quindi, devono esserci tempi e modi adeguati per la campagna elettorale

Rampelli: «Il 5% non ci preoccupa: lo superiamo» 

«Sulla clausola di sbarramento continuiamo a mantenere la nostra posizione laica: non abbiamo fatto battaglie sul 5%, anche se, certo, ci risulta un po’ strano che questa soglia sia così mutevole dalle amministrative alle europee. Sembra più tagliata sulle esigenze di chi fa la legge elettorale», ha spiegato il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli, al termine dell’incontro con il Pd sul sistema di voto, che è durato una quarantina di minuti e al quale ha partecipato insieme a Ignazio La Russa. «Noi siamo orientati a fare la nostra battaglia, certi – ha sottolineato Rampelli – che superiamo la soglia del 5%. Siamo una forza politica storica, esiste in Italia dal secondo dopoguerra in poi in maniera continuativa, faremo la nostra parte per proseguire questa storia».

Sì al voto subito, ma niente sconti sulla campagna elettorale

Su una cosa, però, il partito ha chiarito di non essere disposto a transigere: «Siamo per il voto subito, ma la campagna elettorale va fatta». «Se pensano di farla ad agosto, tra pedalò a passeggiate in montagna, è evidente che non interessa molto la partecipazione dei cittadini», ha sottolineato Rampelli, avvertendo che «faremo di tutto per dare agli italiani il diritto di assistere a una campagna elettorale. I cittadini vanno rispettati». Ed è sempre pensando alla correttezza nei confronti degli italiani che FdI ha chiesto «di conservare almeno un pezzo di maggioritario, anche simbolicamente». «I cittadini – ha detto ancora Rampelli – devono sapere, una volta valutati i numeri, quale sarà il governo che nasce dal voto. Abbiamo spiegato, dunque, tutti i nostri emendamenti, in particolare quello che attribuisce la possibilità di scegliere direttamente i parlamentari con le preferenze. Abbiamo ricordato al Pd che questo sistema è tutt’ora esistente per le comunali, le regionali e le europee. Non si capisce perché – ha concluso l’esponente di FdI – va bene lì e non a livello nazionale».

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