L’attacco ransomwere degli hacker: ecco cos’è e come difendersi

13 Mag 2017 11:41 - di Redazione

Si chiamano ransomwere questi nuovi nemici. Termine che deriva da ransom (in inglese riscatto). Sono virus che appunto sequestrano file e dispositivi elettronici che una volta infettati non possono più essere utilizzati. Infatti per “liberarli”, i criminali informatici richiedono sempre un riscatto in denaro. Sono particolarmente bravi questi hacker che inviano in rete i ransomwere: come abbiamo visto anche in queste ore, colpiscono organizzazioni, privati, aziende. Non facendosi scrupoli neppure di attaccare Ospedali, come accaduto a Londra. Anche gli americani dell’FBI sono stati colpiti. Addirittura pare che il ransomwere che ieri ha infettato mezzo mondo sia stato proprio sottratto al Federal Boureau of Investigation.  Gli attacchi a base di ransomware hanno visto una crescita esponenziale proprio negli ultimi mesi. Almeno 638 milioni ne sono stati registrati nello scorso anno. Una vera esplosione del fenomeno che è stata datata dagli esperti marzo 2016, quando gli attacchi sono passati da 280mila a 30 milioni. Periodo in cui le aziende sono state costrette a pagare per il riscatto dei propri sistemi più di 200 milioni di dollari. E solo nel primo trimestre dell’anno. Un vero boom di criminalità informatica dovuta ai basti cossi e alla facilità tecnica del ransomware. In aiuto dei criminali informatici c’è inoltre il fatto che la moneta richiesta per il riscatto, il Bitcoin, è una valuta virtuale che permette a costoro il totale anonimato dal momento che i pagamenti non sono tracciabili. La domanda, ovvia, perciò è: come difendersi? Diciamo che in primis è sempre bene installare e aggiornare un programma antivirus, provvedendo a scansioni regolari, sia sul computer che sullo smartphone. Inoltre, diffidare sempre dei messaggi con mittenti sconosciuti e anche di quelli conosciuti, che però appaiono curiosi o fanno sorgere dubbi. Evitare, infine, di aprire gli allegati nelle mail direttamente: effettuare sempre una scansione con l’antivirus prima della loro apertura. Sperando che ciò questi accorgimenti possano bastare.

 

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