Droga del combattente, sequestrate a Genova 37 milioni di pillole
Tonnellate di pillole conosciute come “droga del combattente” sono state sequestrate a Genova. Come riporta il Secolo XIX il carico era stipato in tre container in transito nel porto di Genova, partiti dall’India e diretti in Libia, a Misurata. L’indagine che ha portato al maxi sequestro di droga è stata coordinata dal pm Federico Manotti per conto della Procura distrettuale Antiterrorismo.
Droga del combattente, sequestro al porto di Genova
C’è il forte sospetto, si legge ancora sul Secolo XIX, che dietro a questo traffico di droga ci siano fiancheggiatori o appartenenti all’Isis. La “droga del combattente”, come appurato dalle organizzazioni internazionali, è una sostanza stupefacente utilizzata dai miliziani dell’Isis durante i combattimenti come eccitante per amplificare la resistenza durante gli scontri. Già precedenti indagini hanno permesso di scoprire come il porto del capoluogo ligure sia utilizzato come crocevia per il finanziamento del terrorismo islamico. In particolare il traffico di veicoli rubati diretto dalla Libia a Genova che nei mesi scorso ha portato a sequestri e arresti.
I proventi sarebbero serviti per finanziare l’Isis
Dentro ai container c’erano in tutto 37 milioni di pastiglie nascoste tra confezioni di shampoo e coperte: la vendita al dettaglio del farmaco avrebbe fruttato circa 75 milioni di euro, perché ciascuna pillola sul “mercato nero” nordafricano e mediorientale, viene venduta a poco più di 2 euro. Il procuratore capo Cozzi ha spiegato che «i proventi della droga servivano a finanziare organizzazioni terroristiche». La sostanza sequestrata è un oppiaceo sintetico, acquistabile in Italia (solo con ricetta medica) con il nome di Contramal.